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Friday, May 06, 2005

Lottoquorum. «E se poi invece del 49 esce il 51?»

Rai e Mediaset vogliono evitare agli elettori «decisioni precipitose, tipo pensare con la propria testa»

Una "mission non impossible" per il direttore di Radio Radicale, Massimo Bordin, quella di raggiungere il quorum per rendere validi i referednum contro la legge 40 sulla fecondazione assistita. L'articolo oggi su New Politics (non on-line), il mensile del Riformista, tira su il morale e soprattutto parla ai Ds: si può vincere, vi conviene per affrontare le politiche sull'onda di una vittoria referendaria, approfittando del fatto che nessuno del centrodestra si aspetta di ripartire dal 12/13 giugno. Due le note positive:
«Il doppio binario tranquillamente usato da tanti cattolici nella loro vita quotidiana, come ci raccontano sondaggi, dati elettorali, e anche riflessioni teologiche che parlano di "scisma sommerso"».
Inoltre, il gioco aperto proprio dai vescovi, può rivelarsi un boomerang, osserva beffardamente Bordin:
«Come si concilia la "battaglia contro il relativismo morale" con la scelta astensionista, sicuramente legittima ma molto spregiudicata? Il problema lo evidenzia bene Giuliano Ferrara, sia pure mosso dalla ricerca di nuovi assoluti (o assolutismi?). Se la fede è testimonianza non può concretizzarsi in una fuga dalle urne mossa da una logica "chemin de fer". E se poi invece del 49 esce il 51? Invece, proprio l'elettorato che si riconosce nelle posizioni della Chiesa incarnata da Benedetto XVI appare motivato a testimoniare col voto la propria idea di rapporto tra fede e legge in un contesto che già definisce scristianizzato e nel quale già si presenta come minoranza, fino all'apparente paradosso di poter trovare proprio nella sconfitta la conferma alla tesi della necessità di una ri-evangelizzazione».
Anche Massimo Gramellini, su La Stampa di oggi, torna sul rischio quorum, che incombe sui referendum «da quando il partito degli antireferendari si è alleato a quello dei menefreghisti in un fronte del non voto quasi sempre maggioritario».
«Stavolta però c'è una novità spiazzante: nei sondaggi gli italiani si dichiarano desiderosi di esprimersi. Se pensano di non farlo è perché solo il 22% dichiara di averci capito qualcosa... In questi casi si dice sempre che la colpa è di giornali e tv. Stavolta no. E' colpa solo della tv. I giornali ne stanno parlando fino allo stremo. Rai e Mediaset dedicano ampio spazio al presunto figlio illegittimo di Alberto di Monaco - tema di straordinaria rilevanza, soprattutto per Alberto di Monaco - ma ritengono loro preciso dovere non annoiare il popolo con discorsi che lo potrebbero spingere a decisioni precipitose, tipo pensare con la propria testa... l'astensionismo sulle questioni etiche non è un'opzione ma una resa, e che questi referendum, comunque ci si schieri, servono innanzitutto a fecondare il cervello».
«Chi vuol difendere la legge 40 astenendosi il 12 e il 13 giugno unisce la sua contrarietà a quella di chi invece non vota, non può votare o se ne frega di votare. Se il menefreghismo viene così fatto valere quanto la contrarietà, la contrarietà vale quanto il menefreghismo. Della qual cosa, chi se ne frega continua a fregarsene, ma chi dice di non fregarsene? Forse dovrebbe vergognarsene».
Azione parallela

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