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Monday, May 16, 2005

Se aver legalizzato l'aborto avesse ridotto i crimini

Pare che in America sia andata proprio così. A dirlo è uno studio, per la verità di qualche anno fa, del padre della Freakonomics, Steven D. Levitt, premiato docente di Economia all'Università di Chicago, che sul suo blog ieri è tornato sull'argomento per rispondere ad alcune critiche "fresche".

La tesi di fondo dello studio è che la famosa sentenza Roe v. Wade che in America ha legalizzato l'aborto sia alla base della diminuzione dei crimini che si è registrata in molte metropoli americane negli anni '90. Alla faccia della tolleranza zero dell'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani.

Se si comparano gli Stati che hanno fatto registrare un alto numero di aborti verso la metà degli anni '70 con quelli che hanno fatto registrare invece un basso numero di aborti negli stessi anni, si vede come nel periodo 1973-1988, anni in cui i ragazzi nati quando l'aborto è divenuto legale non sono ancora abbastanza grandi da poter compiere crimini, i tassi di criminalità tra le due tipologie di Stati sono pressoché identici, mentre nel periodo 1985-1997 gli Stati con un alto numero di aborti vedono crollare del 30% i crimini rispetto agli Stati a basso numero di aborti.

Detta così sembra solo una coincidenza statistica, ma dietro c'è uno studio serio e un'idea di economia (detta freak) che spesso inverte i rapporti causa ed effetto stabiliti dai luoghi comuni e dal politically correct, e si pone domande che nessuno si fa o le cui risposte sembrano scontate. Interesserà sicuramente a Calig's.

7 comments:

Anonymous said...

sull'aborto c'è da dire però un'altra cosa: che ha anche dimezzato la crescita della nostra popolazione, così ora le nostre economie hanno le gambe rotte.

Non sono un anti-abortista, però questo elemento (pratico e non morale) credo sia da tenere in considerazione.
aa
2twins.splinder.com

ps: ne parla Carlo Jean (Geopolitica del XXI secolo)

JimMomo said...

UH! Ma no. La legalizzazione dell'aborto non c'entra nulla con il calo delle nascite che si deve a mio avviso a ben altri fattori socioeconomici

Rabbi' said...

l'aborto e il crollo della crescita della popolazione non hanno niente in comune: il secondo fenomendo dipende da altri fattori, quali la partecipazione delle donne nel mondo del lavoro, che ha comportato un aumento del costo opportunita' di allevare un bambino (la casalinga lavora gratis, la donna in carriera percepisce uno stipendio), o l'aumento della domanda di istruzione per i bambini, che aumenta il costo di allevare un figlio.

Anonymous said...

L'aborto, stroncando i figli di puttana prima della nascita, fa chiaramente scendere il numero dei crimini futuri.

Anonymous said...

...anche una guerra nucleare funzionerebbe bene per sterminare i delinquenti...

Anonymous said...

Jim Momo, Rabbì: Carlo Jean, Geopolitica del XXI secolo, Laterza, 2004.

aa

Caligs said...

Chi si pone di fronte alla possibilità di ricorrere all’aborto ha una condizione psicosociale (dovuta anche alla situazione economica della coppia) a svantaggio dell’eventuale crescita del futuro "componente" della nostra società.
Questo aspetto della psiche della coppia può essere più accentuato o meno nella maturazione di un figlio. Proprio da questo grado di accentuazione e dalle capacità intuitive dell'adolescente di apprendere le sensazioni dei genitori nei suoi riguardi, nasce l'isolamento dalla famiglia e successivamente dalla società, che portano il soggetto ad non riconoscere le nostre norme giuridiche.

Complimenti al delizioso assist di JimMomo, in termini calcistici un bellissimo passaggio smarcante che ha illuminato le mie prestazioni.