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Saturday, May 28, 2005

Una compattezza non così granitica

«Non è solo questione di referendum, l'attuale gestione della Cei salta la mediazione dei laici e tratta direttamente con i poteri dello Stato»

Ha cercato di mostrare al paese la grande compattezza del mondo cattolico, e in parte ci è riuscito. Al congresso eucaristico italiano in corso a Bari, che domani verrà chiuso dalle attese parole del Papa, oggi il Cardinale Camillo Ruini ha richiamato i cattolici all'unità sui valori. Ma sui referendum il mondo cattolico non è affatto quel monolite che con granitica certezza la Cei cerca di far apparire. Qualche breccia importante si è aperta e si continua ad aprire. E' quella dei cattolici per il voto, dell'appello di Adista per la sacralità della coscienza in occasione dei referendum. In realtà, le insofferenze per l'invasività della campagna della Cei crescono, a prescindere dalle posizioni di merito sui quesiti.
«Ci sono fedeli che voteranno "No" e religiosi che voteranno qualche "Sì". Altri si asterranno. Ma per tutti vale il principio supremo della libertà di coscienza. Troppo pressante è stato percepito il diktat della gerarchia ecclesiastica. E' sembrato invadente che la Cei indicasse anche il modo di dire di no». Padre Felice Scalia

«L'atteggiamento per la libertà di coscienza è più diffuso di quanto si veda... sento che emerge fastidio anche fra i preti moderati. Perchè senza libertà, l'adesione diventa servilismo». Don Enzo Mazzi
Il materiale di propaganda paracadutato in parrocchia è sembrato il segno di un'organizzazione partitica. Spiace a parecchi parroci sentirsi trattare come funzionari di partito.
«Tramite corriere il Comitato Scienza e Vita ha inviato pacchi di volantini, almeno 2-300, compreso un espositore. Ho rimandato tutto al mittente... correttezza politica vuole che gli scontri avvengano là dove la democrazia ci ha abituati a risolvere le questioni: nell'urna... l'astensione è legittima, ma per il suo carattere di escamotage l'appello di Ruini a non votare è stato ritenuto poco civile da parecchi cattolici».
Don Gianfranco Formenton

«Fa impressione vedere manifesti astensionisti in chiesa, in sagrestia, alle porte delle parrocchie. Però una forzatura così pesante da parte della gerarchia ecclesiastica è controproducente».
Prof. Pasquale Colella

«L'intervento della Cei è legittimo e inopportuno... c'è il rammarico che non sia stato affidato al laico cattolico di maturare in autonomia le sue scelte... non è solo questione di referendum, l'attuale gestione della Cei salta la mediazione dei laici e tratta direttamente con i poteri dello Stato».
Lino Prenna

«Il compito della Chiesa consiste nell'educare, non nel decidere per conto degli elettori». Don Achille Rossi

«Il cristiano maturo va certamente illuminato dalla parola di Dio, ma poi decide con la libertà della coscienza che ha prevalenza sulle leggi civili o ecclesiastica... Uno Stato laico non si identifica in una religione, cristiana o ebraica o islamica. Il che non significa essere amorali, ma unire varie culture e varie fedi, mediando nella legislazione problemi gravi come questi... Voterò serenamente Sì per tre quesiti. Sono perplesso sull'eterologa».
Don Luciano Scaccaglia

3 comments:

Anonymous said...

bell'articolo!

Anonymous said...

Anche a me il mondo cattolico non appare un monolite. Mi aspetto voti in dissenso con l'orientamento della Cei, anche se temo che il grado di informazione e consapevolezza dell'opinione pubblica sul tema resti non molto alto, e questo rafforza la mia "perplessita'" (chiamiamola cosi'...) per la strategia scelta dalla Cei, l'astensione.

Anonymous said...

Dio ti benedica. (L.C.)