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Thursday, May 26, 2005

Pericolose tentazioni

Papa Pio IX (1846 - 1878)Riporto alcune conversazioni che si stanno svolgendo nei commenti dei blog Harry e Friedrich. Credo che possano in qualche modo essere utili a decifrare ciò che sta avvenendo.
caro harry ti racconto la mia storia per farti comprendere meglio le mie ragioni: sono un capo SCOUT dell'A.G.E.S.C.I. e alcune settimane fa avevo deciso di entrare a far parte del comitato locale per il sì. Le motivazioni non erano quelle dei radicali. Io credo che l'embrione sia un essere umano ma sono altresi convinto che su questioni di cosi grande rilevanza morale ed etica sia necessario abbandonare ogni forma di assolutismo e discutere liberamente per giungere a conclusioni il più possibili condivise. Questo presuppone che anche se considero l'embrione un uomo di fronte allo stato, vista l'impossibilità di dimostrare ciò in modo incontrovertibile devo partire dal presupposto che la mia veritò è solo parziale e mai sara la verità assoluta sulla quale si fonderà una disciplina giuridica. Una volta che ho spiegato tutto questo al mio parroco mi è stato risposto che lui avrebbe chiesto alla COMUNITA' capi - sarebbe il gruppo degli educatori che si riuniscono periodicamente - di farmi uscire dal gruppo al quale appartnevo perché se mi fossi esposto pubblicamente le mie opinioni non sarebbero state capite e avrebbero creato problemi educativi nel rapporto con i ragazzi.
moliberal
Il relativismo etico avanza a passi di gigante. Non ci sono più gli scout di una volta...

Caro amico, il tuo prete ha fatto bene a esonerarti dalla tua responsabilità. Se non hai le idee chiare su questioni fondamentali come la vita umana non puoi essere un buon educatore, mi dispiace.
mauro
La discussione seguita in questo post.

Il seguente passaggio è preso invece da quest'altro post.
"Pedofilia sul web, 186 indagati. Anche tre sacerdoti e un sindaco"

Ma sì, lasciamo che fallisca il quorum: meglio un bambino nato in meno che un bambino in più all'oratorio!
Quasi quasi mi astengo pure io! :)
Alex
Vede, caro Friedrich? Di fronte a persone come l'incauto Alex mi vedo obbligato a pensare che il suffragio universale sia in realtà un paradosso demagogico, non una realtà democratica. Prima di rilasciare un certificato elettorale ci vorrebbero i test attitudinali, come per la patente.
Bernardo
E Il referendum?
«Un ingannevole rito tecnocratico nutrito di false aspettative, di retorica populista, di consumismo dei sentimenti e della vita, di un nazismo istintivo e dal volto umano».
Bernardo
Libertà d'espressione e abuso di potere spirituale

«Stupido o traditore» un cattolico che si recasse alle urne il 12 e il 13 giugno, «criminali» anche i «buoni scienziati». Sono parole del ministro Buttiglione, ma potremmo aggiungere le "scomuniche" di Avvenire e di vescovi zelanti. Eppure emerge l'insofferenza per la invasiva campagna astensionista della Cei: scout dell'Agesci, membri delle Acli, Pax Christi, Beati i costruttori di Pace e altri, ma anche sacerdoti, vescovi e teologi. A fatica scettici o cattolici per il "Sì" (e ce ne sono) riescono a esprimersi, mentre si vorrebbero "silenziati".

Riportando queste citazioni non intendo sostenere che i membri del clero non abbiano diritto a esprimere la propria opinione. Intendo però sollevare un problema. La campagna della Cei e l'attivismo di vescovi, movimenti e parrocchie stanno creando, seppure involontariamente, un clima di intimidazione all'interno del mondo cattolico. Il Cardinale Tettamanzi ha parlato di indicazione «vincolante», che solo per «gravi motivi» si potrebbe disattendere «senza sentirsi in qualche modo a disagio o in colpa». Perché accade questo? Come è possibile? Il clima di intimidazione non si crea di certo quando a dirci come votare è il presidente della nostra associazione di bocciofili o il nostro allenatore in palestra.

Ciascun cittadino ha diritto a esprimere la propria opinione, ma questo diritto va graduato e moderato a seconda del ruolo che in quel momento il cittadino ricopre. Se durante una sessione di esami universitari ce la stessimo facendo sotto e il professore ci esortasse caldamente a votare per Berlusconi, o a votare "Sì" ai referendum, non sarebbe forse un abuso della sua posizione, non lo percepiremmo come un sopruso, un ricatto? Se il nostro datore di lavoro ci pagasse per andare a votare ai referendum, o ci spiegasse con accuratezza di particolari che per il bene dell'azienda e di noi dipendenti dovremmo votare per Berlusconi, non sarebbe un comportamento intimidatorio?

Nel caso queste esortazioni giungano dalle gerarchie di una Chiesa la cosa si fa più delicata. Se nelle mani del professore c'è l'esito del nostro esame e nelle mani del datore di lavoro ci sono il nostro impiego e la nostra paga, per i credenti nelle mani di vescovi e parroci c'è la loro anima, il loro rapporto con Dio, qualcosa che tocca nel profondo le coscienze. Quando un'autorità religiosa di qualsiasi grado esercita pressioni per determinare un nostro comportamento politico, per ottenere la nostra "obbedienza", si avvale – volutamente o no – di una posizione di forza acquisita grazie alla nostra stessa fede nell'origine divina di quell'autorità. Non possiamo definire questo un abuso di potere spirituale?

Uno dei problemi affrontati dai primi filosofi liberali qualche secolo fa fu proprio quello di come "sganciare", liberare gli uomini dalla convinzione di doversi attenere ai comandamenti delle autorità spirituali anche negli affari temporali. Su quali basi negare l'origine divina del potere del monarca assoluto? Dio potrebbe non essere d'accordo, ma il governo risponde a me e a ogni altro cittadino adulto, non a Dio. Senza risolvere tali questioni la critica all'assolutismo e le teorie liberali non avrebbero potuto affermarsi.

Se domenica prossima, 29 maggio, chiudendo a Bari il 28mo Congresso eucaristico nazionale, Papa Benedetto XVI pronuncerà la frase "la vita va difesa dall'inizio alla fine, dal concepimento alla morte, questo è quello che pensa la Chiesa", allora avrà affermato un valore, espresso la sua posizione parlando alle coscienze, ma se rivolgerà un invito esplicito a non recarsi alle urne, o a votare "No", se farà riferimento alla scadenza elettorale, allora approfitterà del sentimento religioso dei fedeli per ottenere da loro "obbedienza" a un preciso comportamento politico.

Su un fedele cui viene intimato di conformarsi alle direttive politiche di autorità che trovano la propria origine in Dio incombono, in modo più o meno conscio, i fantasmi della scomunica, del peccato, dell'esclusione dalla comunità religiosa di cui si sente parte. Un silenzioso ricatto spirituale. Persino il timore di essere escluso dalla salvezza eterna, nel caso si recasse alle urne, gioca un ruolo importante nel ridurlo all'"obbedienza". E' questo l'aspetto simoniaco di questa campagna astensionista della Cei. Un tempo la salvezza veniva comprata con i propri averi, oggi con la sottomissione, il più delle volte inconsapevole, a indicazioni politiche che nulla hanno a che fare con i dogmi della Fede. E' proprio per il rispetto della religiosità, e persino della libertà religiosa, che il potere spirituale non dovrebbe confondersi con quello temporale, non dovrebbe esigere dal credente di estendere la propria Fede dalla sfera spirituale a quella politica. E' il fondamento del principio di separazione tra Stato e Chiesa.

Così recita l'articolo 98 del Testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati (valido anche per le consultazione elettorali referendarie):
«Il pubblico ufficiale, l'incaricato di un pubblico esercizio, l'esercente di un servizio di pubblica necessità, il ministro di qualsiasi culto, chiunque investito di un pubblico potere o funzione civile o militare, abusando delle proprie attribuzioni e nell'esercizio di esse, si adopera (...) a vincolare i suffragi degli elettori a favore od in pregiudizio di determinate liste o di determinati candidati o ad indurli nell'astensione, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000».
Con sentenza n. 9153 del 1984, la Corte di Cassazione interpreta, giustamente a mio avviso, in modo restrittivo la legge, escludendo soltanto la legittimità che siano menzionati «vantaggi o danni, neppure di carattere spirituale» derivanti dal comportamento di voto. Le parole tassative con le quali i ministri del culto indicano l'astensione come comportamento doveroso e obbligatorio per i fedeli cattolici sembrano rientrare nella fattispecie prevista dalla legge.

16 comments:

Anonymous said...

Per quanto riguarda il mio blog, e a beneficio di coloro che per mancanza di tempo o di voglia non volessero verificare, ai citati interventi di Bernardo ho replicato dissentendo (in tono scherzoso, in linea con quello del medesimo Bernardo).

Visto che jim ha risparmiato sull'inchiostro e non l'ha scritto, rischiando di dare l'impressione che io fossi d'accordo con Bernardo, mi è parso opportuno completare l'informazione.

Friedrich

P.S. Jim... ma come sei ridotto?

Anonymous said...

Preciso, prima che qualcuno tenti la salito sullo specchio.

Al primo commento di Berardo ho replicato, dissentendo. Il secondo non so nemmeno se l'ha fatto da me e comunque è totalmente e notoriamente (nto di certo a jimmomo) lontana dalla mia opinione, che è favorevole all'istituto refrendario (e, anzi, al suo ampliamento) e ribadita più volte sul mio bog.
Friedrich

Anonymous said...

...cazzo, solo l'idea di dover fare le rettifiche sul tuo blog perché presenti in modo distorto ciò che accade sul mio, mi lascia a bocca aperta, jim...

F.

JimMomo said...

Hey, ma ti dai una calmata!

Qui io ho solo citato le fonti da cui ho attinto le citazioni, anche per imandare il lettore a discussioni a cui io stesso ho preso parte!

Insomma, classico caso di coda de paja :-))

Detto, davvero con il massimo possibile della simpatia, ma come fai a pensare che ti vengano attibuite posizioni sottoscritte da altri?

A scanso di ogni equivoco non attribuisco né a te né a Harry quelle posizioni, ma ti pare che dovessi davvero precisarlo?

Anonymous said...

Cazzo, se mi pare!
Prova a rileggerti con un po' di attenzione, poi rileggi il post che ho scritto da me e poi rettifichiamo definitivamente, eh?
F.

Anonymous said...

Ho integrato il post da me.
Per me la vicenda è ok così.
Ciao.
F.

Anonymous said...

Federi', a lavare la testa all'asino si spreca acqua e sapone. I cosi che hai citato sono il peggio del peggio, lasciali stare. Se non si raggiunge il quorum, ce li troveremo tra i piedi mille e mille altre volte. Se si raggiunge il quorum, andremo noi da loro recando la buona novella. Tutte le energie siano spese a discutere con i disinformati, gli astensionisti cronici che questi mentecatti intenderebbero intruppare senza neppure chiedere loro il permesso. Sono antidemocratici: la plebe è buona solo che tira il loro carro con ignavia; se vuole discutere e contare, dovrebbe seguire il corso di Friedrich e fare l'esame don Barnardo. Solo così, il brevetto per l'urna. Insomma, se la pensi come loro, sei uno assai dritto (guarda i complimenti che si scambiano, dopo essersi annusati il culo a vicenda); se non la pensi come loro, in una qualsiasi specie di inferno. A che serve discutere con tipi così?

JimMomo said...

Beh, con il mio post, che dopo le citazioni iniziali conteneva un articolo tra l'altro uscito oggi su Notizie Radicali, tentavo proprio di indirizzare positivamente le mie energie, senza voler attaccar briga con nessuno.

Sono stato costretto a un breve "corpo a corpo" che non volevo.

Anonymous said...

Gentile amico,
per quanto mi riguarda, bando alla demagogia (che non è mai democrazia): sul mio blog ho argomentato abbondantemente in merito a questi pseudoreferendum, alla tecnocrazia e alla balla dello stato laico e del pluralismo etico. Ma lei, invece di leggermi, ammesso e non concesso che ne sia culturalmente capace, perde tempo a fare il portinaio e a cianciare di buffonate di quart'ordine.
La mia battuta sul suffragio universale è stata enfatizzata ad arte e in malafede, a dimostrazione di come non esista davvero nulla di peggio di un radicale, logorroico, querulo e qualunquista.
Non commento per solidale pietà umana il suo sproloquio farcito di obsoleti luoghi comuni sui rapporti fra stato e chiesa che fa il paio con le cartoline sanremesi della propaganda referendaria.
Mi limito invece a ricordarle, caro il mio liberale liberista libertario, che quando si parla di qualcuno lo si fa apertamente, dichiarandolo, dandogli la possibilità di confrontarsi, altrimenti si scade nel chiacchiericcio da pianerottolo che, pur essendo consono alla feccia radicale, rimane un'abitudine piuttosto triviale.

JimMomo said...

E lei dunque, signor Bernardo, come un moderno Giambattista Bugatti ha fatto calare la lama su di me, facendo rotolare con successo la mia testa nella sua cesta.

Complimenti davvero

Anonymous said...

Impagabile. Tutto da ridere. Ci mancava la ciliegina sulla torta: la sindrome della vittima, tipica di chi, come lei, è organico alla cultura della ciancia e della clownerie.
Guardi, gentile amico, dal momento che cita il Bugatti-Mastro Titta (scontato: il cenno allo stato pontificio è un elemento meccanicistico nella retorica del blablabla radicale), le confesserò candidamente che nel suo caso un boia non servirebbe davvero. Un boia taglia le teste degli uomini, non quelle delle rape. Nel suo caso, mi creda, serve più che altro un ortolano.
Quanto alla mia presunta "illiberalità" ha davvero una gran faccia di bronzo.
Lei, che si permette di citarmi, di farmi delle critiche (in teoria naturalmente legittime), senza riconoscermi il diritto di replica; lei, che usa in malafede un mio commento ironico lasciato nel blog del signor Friedrich per screditare la mia posizione sui referendum; lei, che estrapola dal mio blog una frase sui medesimi referendum senza fare cenno alcuno alle molte pagine nelle quali ho organicamente affrontato la questione in nome di una libertà democratica e non demagogica e tecnocratica; lei, che "costruisce" letteralmente un giudizio sul sottoscritto a uso e consumo del suo pregiudizio; lei, che fa tutto questo, sarebbe un liberale? Lei presume di potermi dare lezioni solo perché si riempie la bocca di corbellerie radicali?
I suoi metodi sono, al contrario, figli naturali dello stile leninista, sono roba da tribunale del popolo (e ora metta pure il pilota automatico, parta con la tirata beota sull'inquisizione).
Lei è solo un pietoso esempio di quanto sia culturalmente infimo e irrilevante il circo Barnum radicale al quale appartiene.
Non le chiedo di vergognarsi perché nemmeno capirebbe.

Bernardo

Anonymous said...

Dal momento che ho uno stile diverso dal suo e una piena onestà intellettuale, le comunico che ho parlato di lei sul mio blog.
Continui a vergognarsi.

Bernardo

Anonymous said...

Credo che chiunque voglia definirsi Cattolico, debba necessariamente leggersi l'enciclica di Giovanni Paolo II del 1995, la "Evangelium Vitae".
In cui è scritto:
"Purtroppo, questo inquietante panorama, lungi dal restringersi, si va piuttosto dilatando: con le nuove prospettive aperte dal progresso scientifico e tecnologico nascono nuove forme di attentati alla dignità dell'essere umano, mentre si delinea e consolida una nuova situazione culturale, che dà ai delitti contro la vita un aspetto inedito e — se possibile — ancora più iniquo suscitando ulteriori gravi preoccupazioni: larghi strati dell'opinione pubblica giustificano alcuni delitti contro la vita in nome dei diritti della libertà individuale e, su tale presupposto, ne pretendono non solo l'impunità, ma persino l'autorizzazione da parte dello Stato, al fine di praticarli in assoluta libertà ed anzi con l'intervento gratuito delle strutture sanitarie."

Il resto, ahimè, è relativismo.
Cari Cattolici, ricordiamoci sempre: "io sono la via, la verità e la vita".

Anonymous said...

Grazie per il commento al mio post (ti ho risposto). Anch'io condivido abbastanza la tua impostazione. Ad esempio, da credente, anch'io mi auguro che Benedetto XVI non faccia menzione esplicita dei referendum e dell'astensione. Oltretutto non credo che gioverebbe alla causa astensionistica, mentre sicuramente nuocerebbe al "clima" politico e culturale del Paese.

Saluti
Windrosehotel

Anonymous said...

"clima di intimidazione all'interno del mondo cattolico"

Caro Jim Momo, a me sembra che le intimidazioni giungano soprattutto da chi minaccia di denunciare chi la pena diversamente (vedi Cappato). E mi sembra che alle fesserie di Buttiglione corrispondano toni violenti e volgari di altri. Ben superiori quanto a visibilità. Lasciamo perdere la truffa di chi va dicendo che se vincono i "sì" 10 milioni di malati guariranno. Non c'è nessuna evidenza scientifica e nessuno di questi malati sarà mai guarito dalla ricerca sugli embrioni. Non è un ricatto morale questo? Si mettono 10 milioni di malati e i rispettivi parenti di fronte a una scelta che per Capezzone è una scelta fra lasciarli morire e guarirli miracolosamente. Siamo alla follia.

Vedi, la questione è un'altra: non stiamo parlando di politica. Se i vescovi dicessero di votare per Berlusconi o per Prodi mi irriterei quanto ti irriti tu. E quando lo fanno non esito a criticarli. Qui stiamo parlando di tutt'altro, di vita umana. La Chiesa ha non solo il diritto, ma il dovere di intervenire (fra parentesi, anche il rabbino Di Segni ha dato indicazioni di voto, ma credo che lui non sia soggetto a critiche di ingerenza, forse perché - guarda caso - ha detto di votare sì). Per un cattolico non è in gioco solo una legge dello Stato (che, come avrai notato sul mio blog, io difendo su basi diverse da quelle religiose), ma è in ballo un diritto fondamentale del cattolicesimo, il diritto alla vita. Per un cattolico lo Stato non è estraneo alla sua concezione del mondo e della vita: il cristianesimo si fonda su un avvenimento, l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. E' Gesù stesso che si "sporca le mani" occupandosi di cose terrene. La divisione che propugni tu non è la sacrosanta laicità delle istituzioni, ma è l'ateismo della politica. E' l'imposizione di una religione atea a chi ha già un'altra religione. Un cattolico, al contrario, non può non essere ispirato dalla sua fede quando agisce nel mondo (così come un ateo è condizionato dai dogmi della religione atea). Può non piacere ai non cattolici, ma così è. L'alternativa è promuovere leggi che inibiscano ai cattolici di esercitare il diritto di voto.

Chi ha promosso questi referendum ha la responsabilità di avere creato odii e divisioni di cui francamente non avevamo il bisogno. La legge ha pochi mesi: si poteva tranquillamente aspettare per verificarne gli effetti e dopo avanzare dibattiti in parlamento: queste erano la linea e le intenzioni di chi ha approvato la legge, che come tutte le riforme di rilievo è soggetta ad aggiustamenti di fronte ai primi effetti. S'è invece scelta la guerra ideologica. Chissà quanto tempo ci vorrà, dopo il 14 giugno, per rimuovere le macerie. Ma forse è dalle macerie che molti politici traggono profitto.

Saluti,

harry

Anonymous said...

Grazie per la citazione della quale sono venuto a sapere per un caso.
Certo il buon gusto avrebbe richiesto almeno che si facesse un fischio per dare modo agli interessati di ribattere, ma si sa che i processi sommari, senza testimoni o avvocati, sono più facili da gestire.
Evidentemente c'è chi è costretto a raschiare il fondo del barile...

Mi piacerebbe sapere però qual è l'identikit del buon educatore per Lord Jim.
Forse uno con poche idee e ben confuse? O un ex-sessantottino della serie "vietato vietare"? O uno che dica "fate quello che vi pare"?

Comunque a integrazione del mio scambio con il capo scout, è risultato che il parroco non lo ha sollevato dall'incarico, dato che non era nemmeno sua responsabilità.

In quanto a intimidazioni e ricatti poi, che cosa ne pensa Lord Jim del comportamento infantile di Coscioni, che per costringerci a fare quello che vuole lui si autoriduce le cure?
O di quegli altri che fanno lo sciopero della fame?
Per la serie "se non fate come dico io tento il suicido e se muoio la colpa è vostra!"
Questo non è un odioso ricatto?
Come sono liberali loro!