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Wednesday, May 18, 2005

Bush non aderisce alla "crociata" di Ruini e Ferrara

George W. e Laura Bush con il loro pastore evangelicoE' questa la notizia: l'amministrazione Bush, quella che sarebbe in mano alla destra religiosa, è lontana anni luce da coloro che in Italia pretendono di presentarsi come suoi referenti morali e politici

Laggiù in America, i problemi non li discutono, né pretendono di risolverli, con fiumi di inchiostro e tirate moralistiche e demagogiche. Laggiù in America, sono dei pragamtici, non sono ossessionati dalla decadenza dei tempi. Christian Rocca, in un articolo oggi su Il Foglio, ci fa sapere come si regolano là in America sulla fecondazione assistita e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. E scopriamo che mentre qui ci becchiamo i divieti della legge 40, difesi a costo di insulti, anatemi, espedienti furbastri, dai Buttiglione, i Socci, i Giovanardi, i Ruini e i Ferrara, là in America anche i "saggi" iper conservatori del presidente Bush non propongono divieti, ma quattro soluzioni, in un libro bianco, per ottenere «cellule equivalenti alle staminali embrionali, senza ricorrere alla creazione, alla distruzione o al danneggiamento di embrioni umani».

Due soluzioni sono legate alla fecondazione assistita, ma sarebbero vietate dalla legge 40, che però, come sapete, in America non vige, perché lì per davvero sulla vita non votano. Là in America il principio che «sulla vita non si vota» non vale solo quando a essere chiamati al voto sono i cittadini ma anche per i legislatori. La quarta via non è per ora «scientificamente praticabile», mentre la terza è «simile a quella del trasferimento nucleare utilizzato per la clonazione, ma il risultato è un'entità che non ha le caratteristiche essenziali e le capacità dell'embrione umano, pur restando una fonte di staminali pluripotenti».

I "saggi" iper conservatori di Bush non sono turbati dalla fecondazione assistita, ma preoccupati dell'utilizzo dell'embrione umano nella ricerca scientifica. Eppure, «non dicono di no e basta, provano e trovano soluzioni alternative». Negli Stati Uniti, è bene ricordarlo, non esistono leggi che impediscono la ricerca scientifica sugli embrioni umani, piuttosto il governo federale ha deciso lo stop ai finanziamenti pubblici su queste ricerche.
«Il 9 agosto del 2001, il presidente Bush ha addirittura deciso di finanziare con soldi federali le linee di cellule staminali embrionali già esistenti a quella data, ma solo se non più utilizzabili a fini riproduttivi. Il governo di Washington non finanzierà la sperimentazione sugli embrioni creati successivamente al 9 agosto 2001, ma non ha imposto alcun divieto sulla ricerca scientifica finanziata dai privati».
La laicità dello Stato è rispettata e la decisione dell'amministrazione repubblicana, per quanto non condivisibile, non lede però alcuna libertà e alcun diritto. Semplicemente sceglie di non utilizzare fondi pubblici per ricerche che urtano la sensibilità di una parte cospicua di cittadini.

La cosa davvero insopportabile è che i "crociati" con i quali abbiamo a che fare noi qui in Italia pretendono di tirare dentro nella loro "battaglia culturale" anche il presidente Bush e il conservatorismo americano. L'amministrazione Bush, quella che sarebbe in mano alla destra religiosa, è lontana anni luce da coloro che in Italia pretendono di presentarsi come suoi referenti morali e politici.

Ricordiamolo ancora una volta: i difensori della legge 40 (i Buttiglione, i Socci, i Giovanardi, i Ruini e i Ferrara) non hanno nulla a che fare con la cultura politica e le iniziative in materia di bioetica del presidente americano George W. Bush. La legge 40 in Italia rappresenta non uno dei fronti del proibizionismo etico sulla ricerca e sulla fecondazione, ma in assoluto il fronte più avanzato. Non prende esempio, ma rischia, se passa, di essere da esempio.

7 comments:

Anonymous said...

Io Ferrara giuro che non riesco piu' a capirlo...forse l'amore narcisistico per la polemica e la dialettica lo hanno spinto ben oltre i confini del paradosso...

Anonymous said...

A me questo clima esasperato non piace. C’è troppa area manicheista in giro. Caro Jimmomo, le posso fare una domanda spassionata?
Voi laici non dovreste dubitare di (quasi) tutto? E la Scienza non ha mai sbagliato nella storia? Non le chiedo di riconoscere le ragioni di chi non andrà alle urne(so che tale appello cadrebbe nel vuoto), ma non sarebbe meglio accettare la sfida del fronte astensionista, riconoscendogli legittimità politica. Insomma : le piace di più la lottuccia “non puoi appropriarti di questo, clericofascista”/ “sì che posso nazista”, od il confronto sui temi?
P.S. Guardi : io, che per Bush provo un sentimento di profonda ammirazione, non lo tiro certo in ballo, o come si suol dire ‘per la giacchetta’, in materia, anche perché il presidente degli USA non è il Papa e non suscita in me nessuna reverenza spirituale. Spero di essere stato chiaro nel comunicarle le mie osservazioni.

JimMomo said...

Nello specifico, con questo post, volevo individuare un nodo politico che va oltre quello dei referendum sulla fecondazione assistita.

Per "politico" intendo che vedo nelle posizioni di Ferrara e altri l'illusione di poter importare qui da noi le armi vincenti della destra americana.

Badi, non è una mia pippa mentale. E' un intento dichiarato e se si leggono bene gli editoriali del Ferrara ogni giorno compaiono nuovi termini, che sono la traduzione letterale di parole usate nel dibattito Usa (di rado mi era capitato di imbattermi in "secolarista" -"secularists"). E' una linea intelligente, ma la cui condotta mi rende perplesso.

Non è il primo post in cui me ne occupo. Ora, l'operazione, oltre a essere legittima, riscuote anche il mio interesse, con dei però.
E' destinata al fallimento se con iniziative come la strenua difesa della legge 40 (brutta legge e illiberale, come ce ne sono tante in Italia), o l'appiattimento sulla battaglia ratzingeriana al relativismo, più che inseguire l'esempio di Bush si finisce per ricadere nella fallimentare linea fanfani-almirante. Dico questo perché mi pare che Ferrara sbagli, non fa un buon servizio al suo giornale e alla sua parte politica.

Quanto è concreto questo rischio si vede in notizie come queste. Mi fa "gioco" per dimostrare la mia tesi sottolineare come in America neanche Bush abbia aperto un fronte così proibizionista e illiberale come quello rappresentato dalla legge 40.

Riguardo a qualche mio tono, le assicuro che è puro spirito polemico, e non visione manichea laici v. cattolici, visione che non mi appartiene affatto, essendo io credente.

Qui non si tratta di riconoscere gli errori della scienza: se non è libera di percorrere alcune strade non sapremo mai quali sono quelle che funzionano.

Riguardo la scelta astensionista le riconosco piena legittimità giuridica. Il no può essere espresso con l'astensione, ma l'astensione non ha valore di un no. Esempio per semplificare: se i ref. raggiungono un quorum del 45% non vorrà dire che il 55% dei cittadini ha voluto respingere i quesiti, ma semplicemente che il 20, massimo 25% di contrari ai quesiti è riuscito, unendosi agli indifferenti, a imporre il volere di una minoranza. Pazienza, la legge lo permette, ma rimane un trucchetto. Un po' come quando Follini col 5% tiene in scacco la CdL.

D'altra parte, non contesto chi si astiene, per qualsiasi motivo, ma il fatto di impegnarsi addirittura in una campagna per l'astensione neutralizzando e monopolizzando il significato della campagna per il no. E' questo che fa di questa scelta un trucchetto. Si vede che il fronte contrario ai quesiti sa già di essere minoranza e sfrutta un espediente che la legge, ahimé gli consente.

saluti

Anonymous said...

Capisco, anche se non condivido, il suo giudizio su Ferrara.
Nel merito della questione sulla fecondazione : alla ricerca però vorremo mettere dei limiti,dei paletti? La scienza deve agire nell’interesse dell’uomo e non viceversa. Questo è il nodo della discussione.
Sulla battaglia astensionista le dico la mia posizione : all’inizio ero molto indeciso se andare a votare (4 no) o se astenermi. Da un punto di vista strettamente culturale resto del parere che la prima ipotesi sia la più corretta. Ma qui non ci stiamo solo confrontando, perché c’è un tentativo dichiarato di modificare una legge, che lei giudica illiberale e che io giudico compromissoria. Si entra, dunque, nel campo politico. Ora : poiché il mio no alla riforma della legge 40 è un no assoluto – e non relativo –, è ovvio che farò quanto è in mio possesso per “boicottare” il referendum. Di conseguenza :
a. non andrò a votare, perché – inevitabilmente – aiuterei il fronte referendario;
b. farò una campagna per l’astensione, nel tentativo di convincere il maggior numero di persone nel pronunciare un “no” assoluto.
Non credo di essere un oscurantista per questo.
P.S. Comunque gli astensionisti sono il 10, massimo 15%. Non è che siete voi che mettete le mani avanti per paura di perdere il referendum? :)
P.P.S. Ma mi sbaglio o qualche volta anche i radicali, per non parlare dei Ds!, hanno optato per l’astensione?

Le porgo i miei saluti. (ma lei puo' anche darmi del tu)

JimMomo said...

Certo che si mettono le mani avanti. Tu stesso ammetti che gli astensionisti sono tra il 10 e il 15%. Potrebbero essere anche di più, ma è questo il punto. Ti rendi conto che voi vincete con-vincendo il 10, 15, 20% e noi dobbiamo arrivare al 50% + 1?

La tattica dell'astensione per essere intrapresa con tale decisione presupppone che chi la intraprende sa di essere minoranza. Dunque riuscire a imporre la volontà della minoranza, se pure rispettando la legge, per me è un trucchetto (anche un po' relativista...)

Per esattezza: i radicali non hanno mai optato per l'astensione. Nel citato referendum sulla scala mobile Pannella si accorse di questa possibilità e ventilò l'ipotesi, ma l'indicazione di voto del partito fu chiara.

Anonymous said...

Ma sono le regole imposte dalla costituzione, che – diciamolo francamente – tutela abbondantemente le minoranze. Del resto, in Parlamento, la legge è stata approvata da una maggioranza consistente. Cosa si chiede al popolo allora? Semplice : di abrogare la norma con almeno il 50%+1 dei votanti. Puo’ non piacere, ma infondo è giusto così.
Se la norma però proprio non le va giù, le faccio una controproposta : perché non portiamo il numero di firme da raggiungere alla ragguardevole cifra di 2mln, dando 2 mesi in più alla raccolta ed abolendo il quorum?

JimMomo said...

Vedi? Siamo riusciti a intrattenere un confronto pacato e civile e abbiamo anche trovato un punto d'incontro. Non sul voto del 12 e 13 giugno, ma per lo meno su una ipotetica riforma dell'istituto referendario.