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Wednesday, May 25, 2005

Voci scomode rompono le fila

Lo «scisma sommerso» si fa sentire anche sul referendum. Tra i movimenti cattolici, a prescindere dal merito sui quesiti referendari, emerge l'insofferenza per la invasiva campagna astensionista della Cei (La Stampa). Scout dell'Agesci, Acli, Pax Christi, Beati i costruttori di Pace e altri, ma anche sacerdoti, vescovi e teologi.
«... compito dei vescovi è indicare valori, non imporre ai credenti scelte che competono alla coscienza e alla fede di ognuno...».
Tra i compatti sostenitori dell'appello della Cei figurano invece Comunità di Sant'Egidio, Focolarini, Comunione e Liberazione, Regnum Christi, Neocatecumenali, Opus Dei, Gioventù salesiana, Carismatici.
«Ritengo legittimo che siano vescovi e sacerdoti ad avere l'ultima parola su questioni di morale che influenzano profondamente la vita di tutti noi. La coscienza del singolo, come ribadito recentemente dal patriarca di Venezia Angelo Scola, non può inventare la verità e quindi è giusto affidarsi a chi ha maggiore esperienza e autorità, ossia l'episcopato italiano».
Ora, mi si consenta, sono legittime tutte le ragioni per astenersi o votare no, ma questa è pura sottomissione a un'autorità, dovrebbe inquietarci tutti, cattolici e non. E' questa la religione che vogliamo?

E Don Leonardo Zega, contrario ai quesiti abrogativi, rivendica l'autonomia della coscienza, l'ingerenza della Cei e la condanna nei confronti dei cattolici che si recheranno alle urne non gli vanno giù:
«Non ho mai espresso dubbi sul merito: sul fatto cioè che i cattolici italiani debbano respingere il tentativo di svuotare dal di dentro la legge, prima ancora di poterne verificare l'efficacia. Tantomeno dubito del diritto dei responsabili della Chiesa italiana di esprimere il loro dissenso e di mettere in guardia i cittadini, credenti e non, sia sull'inopportunità del referendum come tale, sia sulla capziosità delle quattro proposte abrogative... Ho soltanto manifestato il fastidio, che non è solo mio - e lo sa bene il maestro con la matita blu, arruolato da Avvenire per sgridare quanti non condividono il "pensiero unico" del quotidiano dei vescovi - per il modo in cui è stata impostata la campagna per l'astensione... Non me la sento tuttavia di bollare come cristiani anomali o peggio "alleati del nemico" coloro che scelgono di andare a votare per esprimere il loro no».
Donna Assunta Almirante conferma che ad andare al mare il 12 e il 13 giugno non ci pensa proprio e confessa che nel '74 disobbedì al marito e leader del MSI: seguì la propria coscienza e votò a favore del divorzio (Secolo d'Italia).

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