«Domenica prossima daremo le cifre, a chi, quanto, dell'editoria... Quanto Radio Radicale prende di contributo all'editoria, che cosa ne facciamo con questo contributo. Noi quei soldi li usiamo facendo questa Radio Radicale. Gli altri invece, sono tutti giornaletti parrocchiali che devono essere comprati in edicola, se si trovano... il giornale di partito e di area serve a chi lo compra, nessuno ha la funzione che da 30 anni ha Radio Radicale, che gratuitamente offre i congressi di tutti i partiti. La grande differenza è che i radicali avendo questi quattrini per farsi i cazzi propri, hanno invece svolto questa funzione... il problema è vedere il numero degli ascoltatori che si hanno, il numero di tirature di tutti quanti gli altri giornaletti e vogliamo essere giudicati sulle basi di questa scelta che da decenni portiamo avanti» (ascolta).Il ruolo e la profonda differenza di Radio Radicale da tutti gli altri «giornaletti» di partito è incontestabile. Attendiamo fiduciosi di conoscere le cifre promesse. Sono inutilmente trascorse due domeniche ma ricordiamo che ogni promessa è debito.
Monday, May 16, 2005
Le cifre promesse
Radio Radicale ha due voci di entrate: le risorse percepite per Radio Parlamento, un servizio pubblico svolto da un privato, una concezione oggi acquisita ma introdotta proprio dall'esperienza di Radio Radicale; poi la voce contributo di Stato all'editoria come organo della Lista Pannella. Durante la conversazione settimanale di due domeniche fa (1 maggio), Marco Pannella annunciò:
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