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Saturday, May 21, 2005

Law & Order. Ma guarda che strana la vita...

Sergio CofferatiNon avrei mai pensato di dover e poter arrivare a tanto. Arrivare a manifestare la mia solidarietà addirittura a Sergio Cofferati versione sindaco di Bologna. Ok, qualche sua ordinanza è discutibile, per esempio quella sulle restrizioni al consumo notturno di alcolici all'esterno dei locali, ma la notizia clamorosa è che si contrappone allo stillicidio continuo di illegalità perpetrate impunemente dal mondo dei movimenti, dei centri sociali, dei Disobbedienti.

La cosa più divertente della faccenda è che tutti costoro hanno votato con entusiasmo l'ex segretario della Cgil contro Guazzaloca, l'usurpatore della Bologna rossa, ma ben presto hanno scoperto di trovarsi di fronte a un vero e proprio sceriffo della tolleranza zero, che dialoga con tutti, ma intransigente quando si tratta di fare rispettare la legalità, specie - ed è un parolone a sinistra - la proprietà privata. Cofferati ha osato attaccare un privilegio sacro riconosciuto all'area antagonista e dei movimenti da ogni giunta "de sinistra" che si rispetti: quello di occupare stabili di proprietà pubblica, a fine abitativo o ricreativo. Occupanti di mestiere, non persone spinte dal bisogno. Il sindaco ha disposto sgombri e comunque favorito un clima nel quale persino la Procura "rossa" non teme di far rispettare la legge.

E' stato passato il segno il 26 aprile, quando viene occupato un locale per farci «un laboratorio pirata di copisteria». Peccato che il locale non è di proprietà pubblica, ma privata. Le anziane proprietarie, che hanno sporto denuncia, vengono spintonate, e il giorno dello sgombero due poliziotti picchiati. Tre arresti per «violenza privata», «lesioni a pubblico ufficiale», con «l'aggravante dell'eversione dell'ordine democratico». «Eversione», perché finalmente - evento più unico che raro - la Procura riconosce le finalità eversive di queste occupazioni, che non si prefiggono di soddisfare un reale bisogno, ma di sovvertire l'ordine sociale basato sul rispetto della proprietà pubblica e privata. Sarebbe ingenuo inoltre non voler indagare la probabile esistenza di aree di contiguità tra i leader di alcuni centri sociali con l'eversione anarco-insurrezionalista e con la violenza politica pianificata di scuola no-global.

I centri sociali sono insorti: «Cofferati ha creato un clima da "legge e ordine" che ha spinto la magistratura alla repressione». E hanno convocato per oggi a Bologna una grande manifestazione nazionale della sinistra antagonista «contro le politiche legalitarie» del Comune di sinistra e «per la libertà dei compagni arrestati». Cofferati non molla: «La città aspetta ancora una risposta concreta su legalità e occupazioni». E ancora: «La legalità non è una discussione immateriale ma rispetto delle leggi dello Stato nell'attuazione di un programma amministrativo così come nei comportamenti dei cittadini». No, nessuna tolleranza per i centri sociali occupati, di sinistra o di destra.

Ieri, Casarini e i Disobbedienti hanno occupato la "Fabbrica del Programma" voluta da Romano Prodi, e anziché sporgere denuncia, i responsabili si sono decisi al dialogo. Immaginiamo che si siederanno tranquilli con il mite Casarini davanti a una tazza di caffè e a un pc per scrivere insieme il programma.

1 comment:

Anonymous said...

Beh, almeno con qualcuno Prodi riuscira' a scriverlo, questo programma...ma forse e' troppo tardi...Battute a parte, credo tu (as usual) abbia centrato i termini della questione: la strategia dei Disobbedienti non e' l'occupazione per finalita' di bisogno, o meglio quella e' la giustificazione a fini mediatici. Il loro vero obiettivo e' scardinare l'organizzazione sociale e la proprieta', pubblica o privata che sia. Quanto a Cofferati, ho ancora davanti agli occhi una Ritanna Armeni quasi sgomenta: "Ma come, Cofferati, lei che e' stato sindacalista ora mi parla solo di sicurezza e legalita'?". Impagabile...