Pagine

Wednesday, May 25, 2005

In America si è appena votato sulla vita

House of Representatives, Washington DC«Dio potrebbe non essere d'accordo. Ma il governo risponde a me e a ogni altro americano adulto, non a Dio».

Negli Stati Uniti la Camera dei Rappresentanti, con ampia maggioranza bipartisan (238 a 194), ha approvato il testo di legge che toglie i limiti imposti da Bush ai finanziamenti con fondi federali della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Il presidente Bush aveva minacciato di ricorrere al potere di veto (nel discorso di oggi la parola "veto" non viene pronunciata), ben diverso da quello di divieto, che sembra vigere solo in Italia. Ancora lontana la maggioranza dei 2/3 (290) che occorrerebbe alla Camera per superare l'eventuale veto presidenziale.
«Research on stem cells derived from human embryos may offer great promise, but the way those cells are derived today destroys the embryo. I share the hope of millions of Americans who desperately want to find treatments and cures for terrible diseases such as juvenile diabetes and Parkinson's disease. That is why my administration completing - completed the doubling of the NIH budget to 29 billion a year, to encourage research. I also made available for the first time federal funds for embryonic stem cell research in order to explore the potential of these cells.

But I also recognize the grave moral issues at stake. So, in August 2000 first - 2001, I set forward a policy to advance stem cell research in a responsible way by funding research on stem cell lines derived only from embryos that had already been destroyed. This policy set a clear standard: We should not use public money to support the further destruction of human life».
Non bisogna farsi ingannare da quello che è un dibattito ben diverso da questo che si sta svolgendo in Italia. Nonostante Giuliano Ferrara tenti di mischiare le carte cercando di darci a bere che Bush stia per vietare la ricerca come in Italia, anche oggi Christian Rocca chiarisce la differenza profonda della realtà americana su questi temi:
«Negli Stati Uniti c'è totale libertà di ricerca sugli embrioni, così come non ci sono limiti né restrizioni di alcun tipo sulle terapie di fertilità. Nessuno, né Bush né il Comitato di Bioetica né gli antiabortisti, chiede di limitare la creazione di embrioni per la fecondazione in vitro, al contrario della legge italiana che pone il tetto massimo di tre embrioni per ogni donna che si sottopone all'assistenza medica per restare incinta... Nel 2001 Bush ha deciso di finanziare coi soldi federali soltanto la ricerca sugli embrioni già esistenti, cioè su quelli già creati in laboratorio ma non più utilizzabili a scopo riproduttivo. Bush ha deciso invece di non concedere soldi federali alla ricerca sugli embrioni creati dopo l'agosto del 2001... E' rimasta totalmente libera la ricerca finanziata dai privati, così come eventuali iniziative pubbliche pagate dai singoli Stati».
Il commento di Michael Kinsley, sul Los Angeles Times, riguardo l'utilizzo degli embrioni sovrannumerari:
«La natura stessa ne crea e ne distrugge milioni ogni anno. Nessuno obietta. Nessuno porta il lutto. Nella maggior parte dei casi non lo si viene neanche a sapere. Se la mia vita non vale più di queste cellule, allora è terribilmente ingiusto che io abbia la possibilità di difendere la mia tesi in un editoriale e loro no. Ma non ho nessun imbarazzo a dire che lo Stato deve valorizzare la mia vita più di questo ammasso di cellule. Dio potrebbe non essere d'accordo. Ma il governo risponde a me e a ogni altro americano adulto, non a Dio».
Gli embrioni sovrannumerari non diventeranno mai un bambino perché non saranno mai impiantati nell'utero di una donna. Per questa ragione, il sostegno alla politica liberalizzatrice della ricerca sulle cellule staminali sta crescendo, anche tra gli oppositori dell'aborto.

1 comment:

Anonymous said...

Ma il governo risponde a me e a ogni altro americano adulto, non a Dio...

cioè nessuna commistione tra il governare oggi gli uomini reali e contemporanei ed i principi assolutistici di qualsiasi tipo e fissati da chicchessia.