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Thursday, May 05, 2005

Sì, in difesa di Indymedia. Non sono impazzito

Dopo il caso Submission, un'altra ferita inferta alla libertà d'espressione

Libero difende Indymedia. Uno scherzo? No, voltarianamente Iuri Maria Prado prende le difese del network dei siti antagonisti, perseguiti, o meglio in questo caso perseguitati dalla magistratura "democratica" (vi appartiene il pm che ha disposto il sequestro del sito) per aver messo on line una vignetta su Papa Ratzinger. Chi legge questo blog sa quanto io mi senta agli antipodi dal mondo Indymedia e ritenga semplicemente spregevole la sua propaganda e questa abitudine che la sinistra radicale ha di accostare ai simboli nazisti ogni "nemico" politico.
«Confezionare un fotomontaggio con il Papa in divisa nazista non è propriamente di buon gusto, e la pubblicazione di una simile vignetta offende certamente la sensibilità di molti. Ma questo tipo di satira, questa specie di critica, costituisce pur sempre un'espressione di pensiero che ha diritto di sfogarsi in modo pacifico: e questo modo è la pubblicazione, la diffusione per tramite della stampa, cartacea ed elettronica».
A me, per esempio, offende molto di più vedere nelle manifestazioni accostate le svastiche alle bandiere degli Stati Uniti o di Israele, o i baffetti adolfini a Bush. Eppure, perché non mi capita di vedere la polizia che arresta costoro nelle piazze? Perché?
«... è un gran bene che il potere sia anche pubblicamente sbertucciato. Ed è per contro un gran male se questo non accade. Il fatto poi che la contestazione assuma caratteri e toni sguaiati o perfino offensivi, che alcuni o molti possono giudicare inaccettabili, è il profilo inevitabile di quella sacrosanta necessità: cioè che sia libero e completo il diritto di pensare (e dire) peste e corna dei potenti. E di garantire che sia effettiva, e non puramente formale, la possibilità che quel diritto trovi modo e spazio per essere esercitato pubblicamente... il diritto di manifestazione del pensiero è un diritto soltanto se c'è per tutti: altrimenti è una farsa, un simulacro, una bugia insopportabile».
E se davvero esiste una norma che obbliga un magistrato a impedire una pubblicazione, e di punire chi l'ha fatta, perché offensiva, allora ne dovremmo chiedere l'abrogazione.

2 comments:

Anonymous said...

Concordo completamente

Anonymous said...

Io personalmente non ritengo necessario l'intervento della magistratura, però la libertà di stampa ha dei limiti, e dovrebbe averceli.
I limiti sono ovviamente quelli riguardanti la libertà degli altri.
La vignetta in questione può essere considerata lesiva dell'onorabilità di Ratzinger.
(che però dovrebbe costituirsi parte civile)