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Friday, May 13, 2005

Ciurlare nel manico con Pyongyang e Teheran

I programmi nucleari della Corea del Nord e dell'Iran costituiscono un grave pericolo, ma le soluzioni a questi due problemi sono così «ovvie» da risultare «ridicole» agli occhi di Thomas Friedman. Il programma nordcoreano può essere fermato subito dal paese che fornisce a Pyongyang metà del suo fabbisogno energetico e un terzo delle forniture alimentari: la Cina. Così, il programma iraniano può essere subito fermato se l'Unione Europea minacciasse di boicottare i traffici economici con Teheran.

Allora è inutile girarci intorno. Come mai Cina e UE non hanno ancora minacciato seriamente di agire in questo modo? Cinesi ed europei dichiarano di voler combattere la proliferazione nucleare, solo non sono sinceri abbastanza da fare qualcosa. Alla fine i cinesi preferiscnono convivere con una Corea del Nord nucleare piuttosto che affrontare il collasso di una Corea del Nord non-nucleare, così come gli europei preferiscono un Iran nucleare piuttosto che rischiare di perdere i buoni affari con Teheran.

Alla fine entrambi scommettono che gli Stati Uniti faranno da deterrente alla Corea del Nord e all'Iran. E' un atteggimaneto cinico. Criticano l'egemonia americana, invocano un mondo multipolare, ma l'unica cosa che vogliono è opporsi agli Stati Uniti e non lavorare per la stabilità del sistema internazionale. E gli Stati Uniti cosa altro possono fare, avendo già minacciato di tutto e isolato quei due regimi, se non pensare a usare la forza?

Chiude ironicamente Friedman, «ecco qui il mio pezzo annuale sulla non-proliferazione». A meno che Cina ed Europa «non prendano sul serio il problema», l'editoriale non cambia. Su Iran e Corea del Nord altrettanto lineari i post di 1972.

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