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Tuesday, January 12, 2010

No, la Polverini no. Perché una sconfitta sarebbe salutare per il Pdl

Ecco cosa sanno esprimere Fini e Casini quando Berlusconi lascia loro campo libero per ricostituire, sia pure in una regione (il Lazio) quell'"asse" che in misura fondamentale contribuì allo sperpero della legislatura trascorsa al governo tra il 2001 e il 2006: Renata Polverini. Chi legge questo blog sa quanto mi divide da una candidata come la Polverini e per questo mi auguro che l'esperimento del Pdl laziale subisca un clamoroso rovescio. Non potrebbe che far bene al Pdl vedere sconfitto contro ogni pronostico quello che qualche imprudente, o coraggioso (a seconda dei punti di vista), già definisce "modello Polverini". Forse è proponibile solo nel Lazio (e nella Roma dei ministeri) una candidatura simile, e nel Pdl ne sono consapevoli, ma sarebbe comunque salutare una sconfitta che allontanasse ogni tentazione di abbandonarsi a quel coacervo di ceti parassitari e burocratico-corporativi che la Polverini rappresenta e che dagli elettori del Nord verrebbe subito sanzionato. Non può essere lei la "sintesi" del nuovo Pdl.

Sindacatocrazia, burocrazia, pubblico impiego, assistenzialismo, sono i segni particolari nella carta d'identità della socialista e noglobal Polverini, che piace ai social forum ma anche agli immobiliaristi parenti o amici di Casini. E se qualcuno pensava che la sua Ugl fosse diversa dagli altri sindacati, solo perché vicina ad An, be' si sbagliava. Come hanno di recente riportato Europa, Libero, ma anche il Giornale, sotto la guida della Polverini l'Ugl ha dichiarato 558mila pensionati iscritti, mentre ne risultano solo 66mila. Idem per i ministeriali: di contro ai 171mila conclamati, ce ne sono soltanto 44mila. Cifre gonfiate per ottenere più posti nei comitati di vigilanza degli enti previdenziali (Inps, Inpdap e compagnia bella). E che hanno consentito alla Polverini di far diventare l'Ugl il quarto sindacato italiano e - aspetto non secondario - di acquisire quella visibilità personale che l'ha aiutata a ottenere la candidatura alla presidenza del Lazio.

Numeri che fanno della Polverini la degna rappresentante della sindacatocrazia italiana, che vive dell'inattuazione degli articoli 39 e 40 della Costituzione e di prebende statali assegnate in base a cifre di iscritti che nessuno controlla. Esattemente tutto ciò contro cui la maggioranza degli elettori di centrodestra ha sempre votato. Numeri e circostanze, tra l'altro, non smentiti dalla diretta interessata, che si è rifiutata di dare spiegazioni adducendo motivazioni risibili:

«Non voglio che il sindacato sia coinvolto nella mia campagna elettorale, anche perché dovrei dire cose che non posso rivelare, nell'interesse dei lavoratori italiani. Quindi non intendo rispondere a queste domande, perché non è giusto nei confronti dell'Ugl e dell'onestà di questo sindacato».
Nell'interesse dei cittadini che dovrebbero votarla, la Polverini dovrebbe dirci se ha imbrogliato o meno sul numero di iscritti al suo sindacato. E se sì, farsi da parte. Non osiamo immaginare, se dovesse diventare governatrice del Lazio, quali dirigenti farebbero carriera nelle asl e negli altri enti pubblici controllati dalla regione.

Sarà difficile, però, vedere il miracolo, perché dall'altra parte abbiamo un Pd ridotto ormai ad uno straccio bagnato, che per disperazione - sondaggi alla mano che annunciano una sconfitta certa - appoggerà Emma Bonino, non riuscendo a trovare tra le sue file nemmeno un volenteroso - nonostante abbia governato Roma per non so quanti mandati consecutivi e a lungo anche la regione - disposto a mettersi in gioco contro un'avversaria che appare tutt'altro che solida.

Per quanto riguarda i radicali, sono ormai stabilmente a sinistra del Pd su tutti i temi, non solo sulle libertà civili, ma anche sull'economia, per non parlare della politica estera e del nucleare. Vedremo dalla campagna elettorale se la Bonino meriterà il nostro endorsement. Per il momento, dico solo che nel Lazio al Pdl serve una sconfitta che indichi la rotta.

8 comments:

ciccio said...

"L'attuale situazione di crisi non permette nessuna possibilita' di riduzione delle imposte... In questa situazione e' fuori discussione poter pensare a un taglio delle imposte"
(Silvio Berlusconi)

Ecco fatto, come volevasi dimostrare.

Io dico che la sconfitta per il PDL dovrebbe essere nazionale, totale e bruciante. Mi sono davvero rotto le palle e sto riconsiderando anche le ormai inutili attività di esponenti come Benedetto della Vedova.

Angelo D'Amore said...

non sono d'accordo. la polverini e' una donna in gamba, preparata, molto meglio di tante oche messe li dal cavaliere.
che dire in campania? si scegliera' caldoro poiche' cosentino era improponobile.
che passato ha costui? cosa ha fatto per la campania nel passato?
penso che dopo l'epopea bassoliniana, chiunque si presentasse avrebbe vinto. la svolta sara' storica, non certo politica. qui dalle mie parti, sara' difficile che cambi qualcosa.
ho sempre votato a destra ma se si presentera' de luca, l'attuale sindaco di salerno, lo votero'.

Jean Lafitte said...

la Polverini non è certamente perfetta ma almeno non è rimasta ferma ai dinosauri come lei Federico. non crede alle favole del liberismo.
ma come si fa ancora a credere nel mercato nel 2010?
boh?

KarlMarxPlatz.blogspot.com

Anonymous said...

La Polverini aveva un che di nuovo, indubbiamente, ma il non "poter parlare, nell'interesse dei lavoratori" la fa entrare di diritto nel Giurassico della storia politica de Paese.
No alle favole del "liberismo"? Ok, e quali sarebbero i "romanzi" dei sistemi alternativi? Ma quelli riusciti, eh..., che di sistemi falliti ne abbiamo visti abbastanza.

Unknown said...

molto interessante un articolo di Cazzola che certo non è tenero con i sindacati (http://www.libertiamo.it/2010/01/14/polverini-un-ottimo-acquisto-per-il-pdl-una-brutta-perdita-per-l%E2%80%99ugl/). meglio Polverini che Bonino

Unknown said...

ognuno ha le proprie idee che è giusto rispettare. credo che sarebbe giusto provare a parlare di programmi, di cosa andrebbe fatto, considerato che stiamo parlando di regione e non di elezioni regionali. gabriella

Anonymous said...

appena qualcuno cerca di uscire fuori dal guscio la respingete dentro,date la possibilita' alla Polverini di svolgere una campagna elettorale con il suo programma e giudicate questo anche perche' se guardiamo il recente passato ha solo fatto del bene il resto è demagogia!
giudicatela sui fatti e non sui sentito dire.
SIRIO

JimMomo said...

Ringrazio comunque chi si è preso la briga di commentare. I candidati non vanno giudicati solo sui programmi, ma anche sulla loro storia politica personale, sulla coerenza tra ciò che dicono di essere e ciò che hanno fatto.
saluti