Pagine

Tuesday, April 20, 2010

Il solito vecchio Pd innamorato delle tasse

Come volevasi dimostrare. Ecco perché a Berlusconi basta vivacchiare, basta promettere agli italiani di non mettere le mani nelle loro tasche, per assicurarsi i loro voti. Gli anni passano, ma l'attitudine del Pd a "tartassare" non cambia. La prima proposta concreta e intellegibile del Pd, dopo mesi passati da Bersani a invocare più spesa sociale e "soldi freschi" da spendere, è più tasse sui "ricchi" per allungare la cassa integrazione da 12 a 24 mesi. E' questa la proposta avanzata ieri alla Camera dall'ex ministro del Lavoro del governo Prodi Cesare Damiano. Gente che nonostante i fallimenti politici continua a tenere in mano le redini della politica economica del partito. Il "contributo di solidarietà" prenderebbe la forma di una "una tantum" sui redditi oltre i 200 mila euro. Per questi contribuenti l'aliquota marginale per il 2010 e il 2011 salirebbe del 2%, dal 43 al 45%, producendo un gettito aggiuntivo di circa 450 milioni - tra i 300 e i 450 milioni secondo una stima più prudente.

C'è infatti da considerare l'impatto negativo della crisi economica sui redditi del 2009 e del 2010 e che molti di quei contribuenti, avvertiti dell'iniziativa, troverebbero quasi certamente il modo di dichiarare un reddito che non superi, magari di un solo cent, i 200 mila euro. Una cifra che appare comunque recuperabile - volendo - attraverso dei tagli alla spesa, ma evidentemente il Pd è affezionato all'immagine del partito che ricorre a nuove tasse ad ogni minima esigenza di fare cassa. D'altra parte si sa, le tasse sono «bellissime», impossibile resistergli. Tra l'altro, Bersani e Damiano riciclano una proposta quasi identica avanzata l'anno scorso dall'allora segretario Franceschini. Ma all'epoca, a rimetterci il 2% in più sull'aliquota marginale sarebbero stati i contribuenti con un reddito superiore ai 120 mila euro l'anno.

Una proposta-manifesto, si direbbe quindi, la cui anti-economicità risulta evidente a qualsiasi elettore che non abbia fette di prosciutto davanti agli occhi e con un minimo di contatto con la realtà. Con la somma che deriverebbe dalla nuova tassa infatti si darebbe un anno in più di respiro (e di illusioni) ai lavoratori in cassa integrazione, ma sarebbero soldi sottratti all'economia e quindi si ritarderebbe la ripresa, protraendo lo stallo di imprese che dovrebbero invece essere incoraggiate o a ristrutturare o ad uscire dal mercato.

7 comments:

Mario said...

La solita vecchia Scandinavia innamorata delle tasse.
Francamente un posto orrendo.
Basta esserci stati.

Anonymous said...

sinistra-tasse su, sinistra-tasse giù, ma intanto col governo "dell'ammore" la pressione fiscale ha eguagliato i livelli di quella del periodo dell'eurotassa. non male per un governo reganiano-tacceriano-libberal-libberista...

Anonymous said...

scusa jim, famme capì: i soldi sottratti a quelli sopra i 200mila euro per darli ai cassaintegrati sarebbero sottratti all'economia in quale modo?

nei consumi? è evidente che non può essere così. in questo modo permetteresti a delle famiglie in difficoltà di fare almeno la spesa. e se lo potrebbero continuare a permettere anche i "defraudati" sinceramente.

tra l'altro le aziende non c'entrano nulla.

è ovvio che la cassaintegrazione è un palliativo, ma a quanto ho capito non è quello il punto che contesti.

mah

ciccio

Anonymous said...

ovviamente in tutto ciò sarebbe opportuno specificare quali sarebbero i tagli alla spesa da fare, visto che stiamo raschiando il barile con un debito pubblico che avanza.

ecco, se argomentassi magari ci capirei qualcosa.
scusa se mi sono permesso.

ciccio

JimMomo said...

I soldi che vanno a finire nell'economia - in investimenti e quindi posti di lavoro - sono quelli dei "ricchi". Dunque, sarà impopolare, ma tassi ancora di più l'aliquota marginale (già al 43!) sottrari risorse - poche è vero, ma preziose di questi tempi - alla ripresa, senza considerare che quei 77 mila che oggi dichiarazione più di 200 mila euro si ritroveranno magicamente in 76, 75, 74 mila e via dicendo. E che sono fessi? Perché chi se la passa già ottimamente dovrebbe lavorare e rischiare di più, se per questo "di più" prodotto viene punito dallo Stato?

Anonymous said...

fini si dissocia.

ma non si (ri)butta in politica.

per ora...

montezuna lascia la fiat.

ma non si butta in politica.

per ora...

mi chiedo io...ma se il primo aspetta...per vedere come va a finire la conta, il secondo, lo fa perché prima vuole occultare definitivamente qualche scheletro nell'armadio?

magari il primo teme i numeri, il secondo...i pm!!!

io ero tzunami

Anonymous said...

jim, scusa, ma io ho qualche dubbio che il 2% sul reddito dichiarato di chi guadagna oltre 200mila euro possa influire negativamente sugli investimenti che servono per creare posti di lavoro.

quello potrebbe essere un discorso che vale per le tasse sui bilanci di un azienda come sul costo del lavoro.

ma sui redditi personali non c'entra un accidenti di nulla.

ciccio2