Pagine

Friday, April 27, 2012

Non riuscendo (e non volendo) cambiare l'Italia, Monti tenta la via europea alla crescita

Mario Monti non unirà le sue forze a quelle di Hollande (nel caso uscisse vincitore dal ballottaggio del 6 maggio per l'Eliseo) e a quelle di Madrid (in grave ritardo con i suoi obiettivi di bilancio) allo scopo di «piegare il rigorismo tedesco», come molti in Italia si aspettano. Nonostante le importanti differenze tra Merkel, Monti e Draghi, per diversità di ruoli e di interessi nazionali, la ricetta di Hollande resta diametralmente opposta alla loro.

Monti punta ad una "fase 2" in chiave europea piuttosto che italiana. Convinto di aver fatto i "compiti a casa", si aspetta dall'Ue qualcosa per rilanciare la crescita. In parte perché ha capito che in Italia non c'è spazio per le riforme «più ambiziose» che continua a chiedere Draghi; in parte perché non è mai stata volontà sua e del suo governo avviare l'unico vero cambiamento di paradigma che potrebbe rilanciare la nostra economia, e cioè un taglio della spesa pubblica e delle tasse di 5/6 punti di Pil. Essendo modesto l'impatto delle riforme varate, e per scelta preclusa la possibilità di ridurre il peso dello Stato sull'economia, per Monti la "fase 2" significa percorrere la via europea alla crescita, fatta di investimenti e, possibilmente, rendimenti minori sui titoli di Stato, a fronte di piccoli aggiustamenti in patria.
LEGGI TUTTO sabato su L'Opinione

7 comments:

Anonymous said...

Da liberale dovrei dire che Monti è realista e pragmatico nel conoscere i limiti del sistema-Italia (fermo al '900 e perciò fallimentare, se non fallito), ed anche gradualista nelle riforme (prova la via sovranazionale per smuovere la palude nostrana).
Ma la recessione non aspetta, la crisi morde con ferocia e ci sono già troppi morti. La demagogia alza la voce, tanti sinistri vogliono lo stato di polizia e tanti moderati sperano in nuovo demiurgo.
Non credo che i tempi delle lontane tecnoburocrazie dirigiste saranno così rapidi da evitare la catastrofe.

Anonymous said...

In 1794, James Madison called "the old trick of turning every contingency into a resource for accumulating force in the government"; and the passage of time has proved that they were right.

Oggi si chiama governance europea, domani sarà il tempo della governance globale.

Anonymous said...

Un Paese culturalmente arretrato
viene strangolato dai parassiti
che ha generato.

La iperlegiferazione discrezionale (il “diritto pubblico” prevalente sul “diritto privato” e la fine della “certezza del diritto”) e la pianificazione economica (contro l’ordine spontaneo del libero scambio) sono le due facce della stessa cultura (razionalistica, dirigista, interventista, costruttivista ed etico-politica) della socialdemocrazia (la versione soft del socialismo totalitario novecentesco nelle sue varianti nazifascista, comunista e roosveltiana).

Essa ha realizzato, in nome della giustizia sociale (fine morale dello “Stato etico”) e facendo prevalere i cosiddetti “interessi legittimi” della “collettività” sui “diritti individuali naturali” (vita, libertà, proprietà), il “welfare state” inefficiente della “spesa pubblica” in deficit, il “debito pubblico” immenso che ci strangola, la ipertassazione intesa come strumento di “redistribuzione della ricchezza” invece che come “corrispettivo dei servizi pubblici”, la creazione di una casta parassitaria di grandi privilegiati (di Stato e paraStato):
- le oligarchie politico-burocratiche autoreferenziali, compresi gli alti dirigenti dell’amministrazione pubblica,
- le potenti corporazioni economico-sociali,
- certo capitalismo industriale e finanziario contiguo e protetto,
- il sistema creditizio irresponsabile e complice,
- il ceto intellettuale, giudiziario e mediatico di supporto.

Ma chi se la può sentire di mettersi davvero contro questo nefasto risultato?

Anonymous said...

Spending review aiutaci tu!

Il rappresentante delle coop ha appena dichiarato, keynesianamente, che servono 40 miliardi di investimenti pubblici da mettere in circolazione per fare la crescita...
LA CRESCITA DELLA SPESA!!!!

Il rappresentante di mediaset ha appena dichiarato che lo Stato deve pagare i suoi debiti con le imprese!
SE NE E' ACCORTO ADESSO CHE NON STA PIU' AL GOVERNO!!!

Il rappresentante del gruppo caltagirone ha appena dichiarato che ci vuole serietà!
MARONNA MIA!!!!

Io la butto là, a futura memoria: ad Ottobre non si vota, ma nemmeno nel 2013....
Questi non possono rischiare....
Sperano che passerà o che Passera?

Anonymous said...

Io la butto là a futura memoria: l'anno prossimo non si vota.

I rappresentanti keynesiani delle coop, quelli di mediaset e quelli del gruppo caltagirone non possono rischiare...

Si inventeranno qualcosa.

Anonymous said...

Questo Governo iperstatalista ed iperinterventista, come chi lo sostiene, sta facendo VERA MACELLERIA SOCIALE!!!!
Personalmente resto convinto che la prossima legge elettorale verrà costruita per anestetizzare qualsiasi opposizione alla Coalizione dei parassiti conservatori dello Status quo.
I segnali ci sono tutti: dagli appelli alti ed ipocriti alla coesione (ed al pensiero unico), alle inchieste giudiziarie sulle “opposizioni” potenziali più forti, fino alla solita “conventio ad escludendum” nei confronti degli antipartitocratici, da quelli storici e più credibili, a quelli più nuovi e demagogici.
Come dice Ostellino: i liberali, in Italia, non sono nè a destra nè a sinistra. Sono altrove.

Anonymous said...

A mio modesto parere non c'è più nulla da fare. A chi possiede ancora qualcosa di valore consiglio di portarlo via dall'Italia al più presto. A tutti i rimanenti consiglio di risparmiare il più possibile, su tutto e fino all'ultimo centesimo. La crisi non è ancora cominciata.

Ottavio