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Friday, March 10, 2006

Democraticamente?

Oggi su il Riformista:
Caro direttore, comprenda il mio stupore. Capita di leggere sul Corriere, in prima pagina, che «lo scatenato Ahmadinejad è stato democraticamente eletto». Democraticamente? E i candidati imposti dal regime? I dissidenti politici incarcerati e torturati? C'è qualcosa che gli ayatollah temono più delle sanzioni e delle bombe. Che il mondo libero eserciti la sua forza d'attrazione di libertà e democrazia. La questione iraniana - lo dicono Ledeen e Kagan, Ottolenghi sul Riformista, e ieri anche il Nobel Shrin Ebadi - non è il nucleare in sé, ma la «rivoluzione democratica». Un Iran democratico, anche in modo imperfetto, preoccuperebbe meno. E' la sola alternativa non militare, compatibile con la diplomazia, per evitare un nuovo Iraq: sostenere con tutti i mezzi chi si batte per i diritti e la democrazia; rafforzare la società civile; sviluppare scambi culturali, programmi tv e radio; far dipendere le relazioni diplomatiche dai progressi sui diritti umani. Gli iraniani ce lo chiedono, ci separano dai 6 ai 10 anni prima dell'atomica islamica. Il tempo c'è, non sprechiamo altro.

1 comment:

Anonymous said...

Andiamoci piano con questa storia delle rivoluzioni democratiche senza se e senza ma.
Tommasinoz

http://inoz.ilcannocchiale.it