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Friday, March 03, 2006

Marco contaminato o contaminata la sinistra?

E' utile andarsi a leggere quanto scrive oggi Eugenio Scalfari, su L'Espresso, riguardo la Rosa nel Pugno, i radicali e il loro rapporto con la sinistra. Un rapporto conflittuale, perché i comunisti, ma anche i socialisti, entrambi di derivazione marxista, per cinquant'anni «hanno sempre privilegiato l'analisi della struttura sociale rispetto alla sovrastruttura politica». Questo ha portato la sinistra in Europa, ma soprattutto in Italia, a privilegiare il tema delle retribuzioni su quello dei principi di cittadinanza, l'eguaglianza sociale su quella giuridica e la distribuzione delle risorse sulle forme istituzionali.

Se questo spiegato da Scalfari è, in fondo, il maggiore motivo di incompatibilità nei rapporti fra radicali e sinistra, caduto il Muro e messo in cantina il marxismo, non dovrebbero rimanere che pochi ultimi retaggi vetero-statalisti a fare da ostacolo al recupero dell'ideale di libertà individuale, di liberazione dal bisogno, che pur avendo animato il primo socialismo, quello non marxista, è rimasto soccombente per tutto il secolo scorso. In questo recupero il socialismo, la sinistra, può dirsi liberale.

Quanto ai radicali, essi sono una «forza di sinistra», dai «connotati vistosamente borghesi, più liberale che democratica, più formale che sostanziale, disinteressata alla lotta di classe ma interessatissima invece ai principi dello Stato di diritto e alla parità delle donne con gli uomini. Profondamente americaneggiante nel pensiero politico e in quello economico».

Fatti nuovi e senz'altro positivi, per Scalfari, sono nella «scoperta dei radicali da parte della sinistra» e «nell'ancoraggio a sinistra che i radicali hanno scelto». «L'autoreferenzialità di Pannella si "contamina" con un programma condiviso da milioni di elettori. Penso che questa contaminazione sia un buon auspicio per il futuro». Bisogna vedere se Pannella verrà contaminato dalla vecchia sinistra o se sarà la vecchia sinistra a venire contaminata da Pannella in senso laico e liberale. I fatti di questi giorni, e Scalfari stesso (nonostante il titolo), sembrano propendere per la seconda ipotesi, ma ovviamente la partita è ancora tutta da giocare. Riabilitare Scalfari? A me pare, piuttosto, che sia Scalfari a riabilitare Pannella e i radicali.

Ci voleva proprio la dichiarazione fatta oggi da Pannella a Napoli, a un convegno sulle prospettive della città partenopea. Serve a rammentare il contesto in cui è maturato l'apparentamento nell'Unione, a spiegare l'espressione "il programma è Prodi". Perché preferire Prodi a Berlusconi? L'unico motivo valido è che nell'Unione ci sono i radicali, nella Rosa nel Pugno. «C'è un solo motivo per preferire Prodi a Berlusconi, cioè che nell'Unione ci siamo noi a portare un discorso alternativo alla partitocrazia e dall'altra parte ci sono solo delle persone che servono il sovrano in cambio di un piatto di lenticchie».

L'analisi pannelliana dell'equivalenza "sistemica" delle due coalizioni viene confermata da queste parole. Tuttavia, vogliono dire che l'Unione questa volta rappresenta l'alternanza grazie alla quale sopravvive e può lottare una forza politica per l'alternativa liberale. Ciò, di per sé, rappresenta un elemento qualitativo in più che la CdL - tale e quale, anzi più illiberale di cinque anni fa e "corrotta" da cinque anni al potere - non ha.

Non si comprende questo esito se non a partire dall'iniziativa dell'"ospitalità", dell'anno scorso, di questi tempi. Piuttosto che un accordo sui programmi, su questo o quel punto, Pannella avrebbe ritenuto la sola "ospitalità", purché non nascosta, a liste radicali un segno politico sufficiente a rendere la coalizione ospitante preferibile all'altra.

Ma è la prospettiva dell'alternativa a rendere qualitativamente diverso il progetto della Rosa nel Pugno da quello dei salmoni. Questi si dicono soddisfatti del governo Berlusconi ("10 e lode"). Non sentono di dover rappresentare un'alternativa, ma offrono il loro contributo per "migliorarne" l'operato. Ma si può sostenere che di qualsiasi governo l'operato vada "migliorato".

Domanda lecita: L'alternativa liberale non poteva essere presentata agli elettori come terza opzione rispetto alle due coalizioni? Non ci sono, ormai dalle elezioni del 2001, le condizioni di legalità sufficienti, soprattutto per quanto riguarda l'accesso alla comunicazione politica, per dar vita a una presenza di lotta politica e non di mera testimonianza. L'alternanza prodiana quindi come debolezza e necessità.

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