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Monday, March 20, 2006

Ruini parla e l'inginocchiatoio si affolla

Fa un po' ridere Ruini, se non ci fosse da piangere per le risposte dei leader politici. Ci vuole tutta l'ipocrisia accumulata in millenni di storia e tutta l'italica faccia tosta di cui si dispone per affermare che «la Chiesa non dà indicazioni di voto», ma dice no ai Pacs. E qual è, di grazia, delle due coalizioni quella in cui non v'è ombra di Pacs nel programma. Nessuna indicazione, ma dei paletti, li chiama. A elettori ed eletti cattolici chiede di prestare attenzione a «quei contenuti irrinunciabili, fondati sul primato e sulla centralità della persona umana». Compito di ogni «buon elettore cattolico» è quello di appoggiare politici che promuovano leggi a tutela della vita e della famiglia.

D'altronde, Ruini, per facilitare l'arduo compito, ha richiamato tutti alla Nota dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede del 24 novembre 2002 «circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica». Perché solo prendendola come punto di riferimento delle proprie scelte sarà possibile evitare la «diaspora culturale dei cattolici» e una loro «facile adesione a forze politiche e sociali che si oppongano, o non prestino sufficiente attenzione ai principi della dottrina sociale della Chiesa». Tenetevi uniti, evitate la «diaspora», in sostanza si dice che se i cattolici seguissero le direttive della Nota dottrinale si ritroverebbero tutti insieme sotto lo stesso tetto. E non è un'indicazione di voto?

Quello esposto dal presidente della Cei oggi è un vero e proprio programma di governo, di legislatura, che tocca persino i temi economici e la politica estera, dove la linea si fa persino più esplicita e concreta dei due candidati premier. Se vi fosse un duello a tre non ho dubbi su chi ne potrebbe uscire vincitore.

Sfiorano il ridicolo le reazioni dei leader politici, tutti impegnati a rincorrere le sottane del Cardinale.
Berlusconi: «Ho molto apprezzato il richiamo del cardinale Ruini ai grandi principi che debbono sempre ispirare e sostenere la politica. E nella stessa misura condivido il suo alto richiamo alla centralità della famiglia e ai valori della vita, ideali e principi sui quali, fin dalla sua nascita, è schierata coerentemente Forza Italia»
Prodi: «Condivido l'invito formulato oggi dal Cardinal Ruini a parlare della politica concreta ed ad abbassare il livello della polemica strumentale. Le sue parole ci consegnano un lucidissimo elenco di priorità politiche e morali assolutamente condivisibile».
Rutelli: «Apprezzo la presa di posizione in direzione della neutralità assunta dalla Cei, come è ovvio, e penso che sia bene che il timbro della campagna elettorale sia laico, così da permettere ad ogni cattolico di trovare nei programmi degli schieramenti quello in cui si riconosce. Non sono tra quelli che giudicano le prese di posizione della Cei o del Papa come se fossero dei pronunciamenti politici».
Fassino: «Nel suo discorso ha ribadito, su vita e famiglia, valori e posizioni note e già espresse, con cui intendiamo confrontarci in modo aperto e ispirandoci ad una laicità capace di garantire l'uguaglianza dei cittadini e il rispetto delle convinzioni e delle scelte di vita delle persone».
Fini: «La Chiesa ha indicato quelli che sono i valori tradizionali del mondo cattolico e credo che il confronto onesto dei due programmi faccia chiaramente capire che da parte del centrodestra c'è un'attenzione di gran lunga maggiore».
Casini: «Mi sembra che le parole del cardinale siano legittimamente le parole che la Chiesa ritiene di dover rivolgere a tutti. Rispettiamole. Naturalmente noi le rispettiamo e l'impegno per la famiglia è già presente nel nostro programma elettorale ma non solo, anche nel nostro operare in Parlamento. Credo che sia inutile che sorgano le solite stucchevoli polemiche perché le autorità spirituali della Chiesa si ascoltano con la convinzione che noi siamo custodi di una autonomia laica sia come legislatori, sia come esponenti delle istituzioni e dei partiti. Del resto non mi sembra che sia niente di clamoroso in queste parole»
Le dichiarazioni «di sostanziale avallo (a volte, non solo di metodo)» da parte della triade ulivista Prodi-Fassino-Rutelli conferma che anche a sinistra c'è un notevole deficit di laicità. La Rosa nel Pugno, ricorda Capezzone agli elettori, «deve a questo punto svolgere un ruolo di presidio, per evitare che tanti elettori (penso ai votanti dell'ultimo referendum) siano delusi da una linea che, specie da parte della Lista Unitaria dell'Ulivo, appare chiaramente rinunciataria». Di fronte a un'istituzione non neutrale, fatta salva l'assoluta libertà d'espressione, dei singoli e dell'istituzione in quanto tale, occorre però la chiarezza del modello americano: gli ecclesiastici dicano e facciano quel che vogliono, magari si candidassero direttamente, ma senza privilegi, senza Concordati, senza otto per mille.

8 comments:

Anonymous said...

Visto che monsignor Camillo Ruini continua ad esser prodigo di preziosi e legittimi consigli per lo stato italiano, non sarebbe il caso, per puro spirito di buon vicinato, che anche noi cominciassimo a fare parimenti nei confronti dello stato del Vaticano? Tipo no, quel cardinale no, il catechismo va modificato qui, qui e qui e il Papa starebbe meglio vestito in blu. Ma senza dare indicazioni di voto eh.

Anonymous said...

Il compianto (come blogger) Alex aveva avviato una proposta in tal senso...

http://www.ilcannocchiale.it/blogs/style/acquario/dettaglio.asp?id_blog=7915&id_blogdoc=530286

Anonymous said...

Errata corrige: la proposta era stata in realtà avviata da Aldo Torchiaro (http://aldotorchiaro.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=528588).

Anonymous said...

"alto richiamo alla centralità della famiglia e ai valori della vita, ideali e principi sui quali, fin dalla sua nascita, è schierata coerentemente Forza Italia"

Divorziato, risposato, con moglie abortista, si è nascosto per tutto il referendum per saltare fuori solo alla fine e dire: era la mia posizione! Hanno vinto i moderati!

Che uomo disgustoso. E noi volevamo la rivoluzione liberale da questo poveretto. Un giorno rideremo pensando a quanto siamo stati ingenui.

salvio said...

Splendido titolo! Appoggio senza dubbi la proposta di domiziano/Alex/Aldo.

A me faceva ridere quando i due nostri divorziati in chief (Silvio&Pierfi) volevo andare a prostarsi ai piedi del nostro imam in chief Camillo.

Anonymous said...

mi hanno molto deluso le parole di Fassino, contento per la dichiarata neutralità di Ruini ...

Un saluto,
Tommaso
http://inoz.ilcannocchiale.it

Anonymous said...

Riccardo: Berlusconi è stato votato per le riforme liberali (mai viste, o solo scarabocchiate), non per dare vita a un enorme partito cristiano custode di valori e di tradizioni. E' finito da quelle parti solo ed esclusivamente per raschiare il barile in cerca di voti (ricordiamoci Pera, ricordiamoci l'anticlericalismo della Lega). Siamo fritti, Riccardo, ma almeno facciamo notare gli opportunismi di questi signori.

Aggiungo, quello che si perdona all'8x1000 non lo si perdonerebbe mai a nessun sindacato, lobby, potere forte.

Anonymous said...

me vie' dda piagne! nghe nghe!