Per il premier Mario Monti non è finita solo la "luna di miele" con l'opinione pubblica interna, come segnala il Financial Times nel secondo di due articoli consecutivi dedicati alle difficoltà dell'economia italiana e agli effetti nocivi della ricetta Monti; sta finendo anche la "luna di miele" con la grande stampa del mondo finanziario internazionale. Nel breve volgere di pochi giorni, a causa del moltiplicarsi dei segnali che indicano l'abbattersi sul nostro Paese di una recessione più dura del previsto, mentre la stampa nostrana è occupata a linciare la Lega e a speculare sulla "Grande Coalizione", la stampa business sta voltando le spalle a Monti e tornando ad avere uno sguardo più obiettivo sull'Italia.
Dopo l'articolo del FT in cui si dava conto di un rapporto della Commissione Ue sul rischio che si riveli necessaria una manovra correttiva nei prossimi mesi, a causa della recessione e di tassi di interesse ancora relativamente alti sul nostro debito, sintomatico è l'articolo di ieri del Wall Street Journal, in prima pagina dell'edizione europea. Proprio il quotidiano che solo pochi giorni prima aveva paragonato Monti alla Thatcher, oggi scrive che l'Italia rappresenta una minaccia per l'economia, proprio come ai tempi dello screditato Berlusconi. E questo a causa delle misure dell'uomo che poche settimane fa veniva indicato dal settimanale Time come salvatore dell'Europa, con grande giubilo del nostro establishment pro-Monti.
«Le misure di austerity in Italia – scrive il WSJ – stanno bloccando l'attività economica nella terza principale economia dell'Eurozona, secondo quanto emerge dai dati economici e di bilancio più recenti, che dimostrano come queste misure siano controproducenti».
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