A rischio di venire accusati di essere nostalgici del berlusconismo - e non lo siamo, certo non dell'ultima fase - non possiamo però far a meno di notare che stime ottimistiche sui conti pubblici come quelle presentate con un certo compiacimento dal premier Mario Monti non sarebbero state perdonate al Cavaliere. Così come non sarebbe stata perdonata quella caduta di stile (non è la prima, a dire il vero) che il sobrio premier si è concesso citando il numero esatto (1.725) dei suicidi in Grecia, proprio nei giorni in cui le nostre cronache sono piene della triste contabilità sugli italiani, imprenditori e non, che dall'inizio dell'anno si sono tolti la vita, per lo più per crediti non estinti dalla pubblica amministrazione e per vessazioni fiscali e bancarie. D'accordo, professor Monti, dobbiamo a Lei e al suo governo il merito di non averci fatto fare la «drammatica» fine della Grecia, ma ci auguriamo che per convincerci non arrivi ad evocare implicitamente un nuovo tipo di spread, ben più macabro di quello sui rendimenti dei titoli di Stato.
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1 comment:
Se qualcuno ha creduto alle ricette di Monti è stato solo merito della grancassa degna di Goebbels suonata dai media nazionali,che adesso Monti si "vanti" del minor numero dei suicidi rende bene l'idea della statura del bocconiano.
Toni
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