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Wednesday, September 16, 2009

Afghanistan, finalmente Obama chiarisce gli obiettivi

Che sembrano quelli più ambiziosi (e quindi potrebbero preludere all'invio di nuove truppe), anche se rimangono un po' generici.

Su il Velino

L'amministrazione Obama ha mostrato oggi ad alcuni senatori, in un briefing a porte chiuse che si è svolto al Campidoglio, una bozza di tre pagine contenente la sua strategia per l'Afghanistan e il Pakistan. Il documento, marcato come "bozza" ma non secretato, contiene gli obiettivi e le priorità della missione e i parametri attraverso i quali l'amministrazione Usa intende valutare i progressi nella regione, dettagli di cui il Congresso aveva da tempo chiesto di venire a conoscenza. Elementi essenziali per assumere qualsiasi decisione sull'impiego o meno di ulteriori mezzi e truppe. Tra oggi e domani il Congresso acquisirà le valutazioni del generale Stanley McChrystal, comandante delle forze americane in Afghanistan, che rimaranno riservate, e qualsiasi richiesta di nuove truppe arriverà nelle prossime una o due settimane, ipotizza il presidente della Commissione Forze armate del Senato Usa, Carl Levin, uno dei senatori presenti all'incontro.

Oggi, incontrando alla Casa Bianca il premier canadese Stephen Harper, il presidente Barack Obama ha spiegato che non ci sarà alcuna «decisione immediata» sull'invio di nuove truppe in Afghanistan. Ribadendo la sua «determinazione a prendere la decisione giusta», Obama ha detto che deciderà dopo un «processo molto ponderato». Una delle critiche che molti analisti e commentatori hanno sempre mosso alle amministrazioni Usa - sia quella di Bush jr sia quella Obama - nella loro conduzione della guerra in Afghanistan, riguarda la mancanza di chiarezza sugli obiettivi della missione. Non è ancora sufficientemente chiaro se l'obiettivo finale sia la sconfitta totale e definitiva dei talebani, e il successo dell'operazione di nation building, cioè di rafforzamento delle nuove istituzioni statali afghane, o se la missione possa considerarsi conclusa anche in presenza di una certa attività di insorgenza da parte talebana, accontentandosi di avere a Kabul un governo "amico", seppure non in grado di controllare tutto il territorio.

Senza la necessaria chiarezza sullo scopo ultimo della missione, è difficile valutare i progressi e prendere decisioni sui mezzi da impiegare per raggiungerlo. Ma nella bozza che alcuni funzionari di alto livello dell'amministrazione hanno presentato oggi ai senatori, e che Foreign Policy ha ottenuto, vengono finalmente indicati tre obiettivi: «distruggere, smantellare e sconfiggere al Qaeda tra Afghanistan e Pakistan, e impedire il suo ritorno in quei Paesi in futuro»; lavorare per stabilizzare il Pakistan e per raggiungere «una molteplicità di obiettivi politici e civici» in Afghanistan. Ciascun obiettivo è corredato di parametri per valutare i progressi compiuti.
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