Strano: questa volta non mi risulta che qualcuno abbia denunciato "ingerenze" da parte della Chiesa nella campagna referendaria. Eppure, la mobilitazione delle gerarchie ecclesiastiche a tutti i livelli, non solo delle singole diocesi, è senza precedenti, persino maggiore di quella in difesa della legge 40 nel 2005. Ogni giorno una dichiarazione, si sono espressi preti, vescovi di importanti province, cardinali, i parroci non si contano, bandiere sugli altari. Persino il Papa in persona. Eppure, dove sono finiti i laici "indignados" che nel 2005 chiedevano persino l'arresto dei preti?
A fare campagna non è solo il folcloristico padre Zanotelli, o lo sconosciuto De Capitani, parroco a Monte di Rovagnate, in provincia di Lecco, secondo cui addirittura «chi decide che l'acqua sia messa sul mercato, non è un cristiano, è un indegno, va buttato fuori dalla Chiesa». Come nel 2005 le parrocchie sono invase di volantini, ma contrariamente al 2005 la Cei ha invitato ad andare a votare, così come Avvenire e L'Osservatore Romano (organo del Vaticano). Si sono espressi esplicitamente monsignor Crociata, segretario generale della Cei; i vescovi di Reggio Emilia, Chieti, Locri, Nola e diversi altri; il cardinale vicario della diocesi del Papa, Agostino Vallini; oggi il cardinale Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, quindi un ministro dello Stato Città del Vaticano, formalmente uno Stato estero. Ma chissà perché i sedicenti "laici" non si scandalizzano più... ma potete ancora guardarvi allo specchio senza sputarvi in faccia?
1 comment:
"persino maggiore di quella in difesa della legge 40 nel 2005"
bum!
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