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Tuesday, September 27, 2011

Almeno su questo non ci piove: era una trappola

Col senno di poi, avevano o no ragione i legali del premier nel ritenere una «trappola» la richiesta, da parte dei magistrati di Napoli, di ascoltarlo in veste di «persona informata dei fatti», quindi di testimone? Sì, avevano visto giusto. I pm volevano interrogarlo da testimone, quindi in assenza dei suoi avvocati, ma già avevano in mente di indagarlo. Appena dichiarata dal gip la non competenza della procura partenopea sul caso, e una volta chiaro che Berlusconi non si sarebbe presentato spontaneamente, i pm napoletani che solo un minuto prima parlavano di Berlusconi come «parte lesa» nella loro inchiesta hanno gettato la maschera preannunciando di volerlo indagare: se non c'è stata estorsione, come lui stesso afferma, allora la "ex vittima" deve aver indotto Tarantini, imputato a Bari, a rendere false dichiarazioni.

La decisione del tribunale del riesame di Napoli di scarcerare i coniugi Tarantini, facendo cadere l'accusa di estorsione nei loro confronti, accoglie supinamente questa tesi ma sposta la competenza a Bari. A questo punto, almeno su questo non ci piove: era una «trappola». Il comportamento dei pm napoletani è stato quanto meno scorretto dal punto di vista della deontologia professionale: hanno tentato di interrogare una persona senza i suoi avvocati con l'inganno, facendole credere che non la volessero indagare mentre era vero il contrario, tendendole di fatto una «trappola».

Adesso rischiano di essere ben tre le procure a litigarsi un'inchiesta nella quale in pochi giorni il premier è passato da presunta vittima a potenziale indagato: Napoli, Bari e Roma, la quale ha ricevuto le carte dal gip di Napoli solo la scorsa settimana. E il colmo sarebbe se si finisse per tenere in piedi entrambe le accuse, per far contente un po' tutte le procure (o per continuare a tenere sotto pressione i Tarantini?): che si indaghi cioè sia per estorsione, sia per l'induzione alla falsa testimonianza. Ma essendo ormai chiaro che anche in questa inchiesta il premier ci è entrato da indagato, perché questo era l'obiettivo ultimo dell'autorità giudiziaria com'è emerso dai passi degli ultimi giorni, ancora di più appaiono come illegali e non utilizzabili tutte le intercettazioni "indirette" che lo riguardano.

7 comments:

Anonymous said...

scusa ma sei certo che se sei interrogato come parte lesa sei impossibilitato a farti assistere da un legale?

almeno fino a 8/10 anni fa sono abbastanza sicuro che non fosse cosi poichè ricordo che ho accompagnato un amico assieme al suo legale ad un interrogatorio in cui lui era la parte lesa, l'abbastanza deriva dal fatto che io l'ho aspettato in un bar e non mi ricordo se il legale fosse stato con il mio amico tutto il tempo

ps. lo chiedo giusto per curiosità, non certo per far polemiche anche perchè tra le 2 situazioni vi possono essere differenze non trascurabili

JimMomo said...

Almeno secondo i pm di Napoli, che non hanno concesso a Berlusconi di presentarsi accompagnato dai propri legali proprio in quanto presunta vittima.

Anonymous said...

Di solito Berlusconi si dimostra parecchio ingenuo quando si tratta delle trame della magistratura,ma è consolante sapere che sporadicamente intuisca i sinistri intenti dei suoi avversari.Sconcertante invece l'operato degli inquirenti partenopei,vista l'attenzione che dedicano a fatti non di loro competenza sembra che a Napoli abbiano risolto i problemi con la camorra e i rifiuti,sembra...ovviamente non è così.
Toni

Flash said...

Questa volta è troppo palese, inchiesta politica !
E' una vergogna il comportamento dei PM di Napoli, hanno arrestato i coniugi Tarantini per usarli come esca per Berlusconi. Adesso Tarantini verrà usato contro Berlusconi, perché è l'unico modo per lui per essere la parte lesa e per non tornare in galera.

Jean Lafitte said...

ancora a parlare di trappole dei pm? non vi siete stancati pure voi? non vi sentite ridicoli?

Marcantonio said...

Credo che JimMomo abbia ragione. La giustizia è metodo, forma, procedura. Prescinderne in nome del fine di far cadere Berlusconi non è encomiabile, ma pericolosamente autoritario. Gli stessi metodi possono essere utilizzati, in altre circostanze, contro gli avversari di Berlusconi, da parte di inquirenti che li avversino. Una tale spregiudicata arbitrarietà nell'applicazione delle norme - perché antideontologica e perché implica uno spropositato uso di mezzi finanziari e di risorse umane per perseguire condotte che, pur criticabili, non sono in cima alle preoccupazioni dei cittadini di Bari, Napoli e Roma - sarebbe ammissibile soltanto se, in Italia vigesse una dittatura, con relativa sospensione dei poteri del Parlamento, assoggettamento politico della magistratura e manipolazione (o rinvio sine die) delle elezioni. Ebbene, a dispetto di tutto, non siamo in queste condizioni: i cittadini possono scegliere liberamente i vari Cuffaro, Di Pietro, Scilipoti e Rosi Bindi come propri rappresentanti; e la magistratura non è certo condizionata dal potere politico, ma liberissima ed, ormai, quasi sovrana (superiorem non recognescens, secondo la classica definizione della sovranità).

Stefano said...

@marcantono
"Credo che JimMomo abbia ragione. La giustizia è metodo, forma, procedura"

su questo non ci piove. Anche io penso che i magistrati napoletani siano andati un po' oltre.

Però è veramente difficile tifare per qualcuno in una partita tra due bari.
Berlusconi da 17 anni mette il naso nel potere giudiziario, cambiando leggi su processi o indagini che lo riguardano, oppure facendone di nuove (Mills è condannato in cassazione, grazie allo stralcio grazie a non ricordo più quale scudo B sarà prescritto). Oppure usa prerogative fittizie per salvarsi il culo, vedi il conflitto di attribuzione sull'affaire Ruby, la famosa nipote di Mubarak su cui ha votato il parlamento, certificando davanti a tutto il globo che il nostro premier è un idiota che crede alla prima panzana che spara una ragazzina senza manco fare un colpo di telefono al consolato egiziano (perchè l'alternativa era 'il premier è un bugiardo', invece han scelto 'idiota', che almeno non è perseguibile penalmente)

ora sì, è guerra. Ma non è sempre stato così.