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Tuesday, September 06, 2011

Ballando sul baratro

Ennesima assurda giravolta del governo che reintroduce la super aliquota Irpef (il 3% sopra i 500 mila euro) e ci ripensa sull'Iva, aumentandola dal 20 al 21%, ma con pervicacia si ostina a non adeguare fin da subito a 65 anni l'età di pensionamento delle donne nel settore privato. Un processo di adeguamento ridicolmente spalmato nel tempo, che ai mercati deve suonare come una presa per i fondelli: secondo la prima manovra, quella di luglio, sarebbe dovuto partire addirittura nel 2020 per concludersi nel 2038. Anticipata al 2016 nella manovra ferragostana, ora la partenza viene ulteriormente anticipata al 2014. Ma l'unica cosa ragionevole sarebbe far scattare fin da subito l'adeguamento, già dal primo gennaio 2012, per concluderlo in cinque anni. Ma piuttosto che anticipare una piccola, seria riforma, preferiscono mettere le mani nelle tasche degli italiani e rischiare una nuova recessione.

L'aumento dell'1% dell'Iva è impercettibile sulla carta, ma avrà un percettibilissimo effetto inflazionistico perché legittimerà aumenti di prezzi e tariffe. Si comprerà meno non credo, ma si evaderà di più e la spinta inflazionistica rischia di farci pagare molto più dell'1%. Un'autentica follia. Sul fronte dell'Irpef il danno è già stato fatto. Dopo tutte le ipotesi di queste settimane e con l'incertezza che permane temo che i commercialisti siano stati già allertati a dovere e che si sia perso già più gettito di quello che si pensa di ottenere.

Purtroppo queste nuove misure vanno nella direzione esattamente opposta a quella indicata dalla Bce, dalla Banca d'Italia e dal semplice buon senso, perché accentuano il peso già preponderante delle nuove entrate rispetto ai tagli di spesa, il che aggrava l'effetto depressivo delle due manovre sulla crescita economica, che invece per raggiungere il pareggio di bilancio dovrebbe essere rilanciata. Tasse, tasse, e ancora tasse, pur di evitare poche, semplici riforme strutturali che tutti sanno essere necessarie: innalzamento dell'età pensionabile, privatizzazioni, e perché non una moratoria totale della spesa per cinque anni?

8 comments:

Anonymous said...

Irragionevole sei tu.Far partire l'inizio dell'adeguamento dell'età pensionabile da subito e concluderlo dopo 5 anni,equivale a dire che si và in pensione a 65 anni da subito.Prova a farci su un piccolo ragionamento.

JimMomo said...

E tu prova a fare un piccolo ragionamento sulla situazione in cui siamo. Stai tra quelli che ancora non hanno capito.

Ciccio said...

Non voglio andare sul personale, ma forse l'anonimo non si rende conto della situazione in cui ci troviamo, che è assolutamente di emergenza.

Se da un momento all'altro non potranno più essere erogate le pensioni (come può essere normale in un sistema che è già in bancarotta), tutte le questioni di principio svaniranno di colpo.

Stefano said...

@anonimo
io non sono certo di destra, ma contando che la vita media delle donne in italia si aggira quasi agli 80 anni, mi dica lei che fare.

bisogna fare riforme strutturali e, nel frattempo, pagare TUTTI, perchè le riforme strutturali non hanno un ritorno immediato.

peccato che questa manovra abbia ben poco di strutturale, ci sia l'aumento dell'iva che ha effetto deprimente e non è progressiva, quindi pesa di più sui più poveri, e abbia dei numeri molto aleatori perchè c'hanno infilato la solita 'lotta all'evasione', un mantra che sento da 20 anni quando non sanno più cosa dire (la facciano, oppure tacciano)

Cachorro Quente said...

"io non sono certo di destra, ma contando che la vita media delle donne in italia si aggira quasi agli 80 anni, mi dica lei che fare."

La cosa più razionale sarebbe ridurre la vita media, ad esempio tagliando la spesa sanitaria, due piccioni con una fava.

Stefano said...

@cachorro
sono di sinistra, ma mio malgrado ingegnere. Se un modello non sta in piedi, non sta in piedi.

Anonymous said...

Ridurre la spesa in Italia è impossibile. Per ogni spesa, ci sono moltitudini che vi hanno costruito sopra la propria esistenza. Si tratta di esistenze spesso quasi totalmente parassitarie, ma di sicuro nessun governo in Italia avrà mai il coraggio di estirparle. Né destra, né sinistra. Nessuno ha il coraggio di sporcarsi davvero le mani. Domani è un altro giorno e si vedrà. Guardate che l'Italia è questa, non altra. L'altra è quella che sta nelle nostre teste, ma non c'è. Qui non decide davvero nessuno. Woody.

Cachorro Quente said...

"sono di sinistra, ma mio malgrado ingegnere. Se un modello non sta in piedi, non sta in piedi."

L'ho capito e anch'io, da sinistra, dico che il sistema non è sostenibile e che sarà da trovare una soluzione di mercato.
Però mi infastidisco un po' quando sento parlare di chi vuole andare in pensione a 60 anni come di un capriccioso, o magari l'ironia nei confronti del principio delle "professioni logoranti".
Non da parte tua, eh.