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Monday, May 23, 2011

La capitale reticolare era cosa seria

Uno spettacolo desolante: a pochi giorni dal voto decisivo a Milano e Napoli Pdl e Lega non trovano di meglio che accapigliarsi sull'ipotesi di trasferire al nord un paio di ministeri inutili (quelli guidati da Bossi e Calderoli, pare di capire). Niente di più lontano dagli interessi dei cittadini. Di certo né al nord né ai romani interessa la sede di qualche ministero senza portafoglio. La Lega è riuscita a svilire anche un'idea innovativa e interessante come la capitale «reticolare», che è una realtà in Germania. La Corte costituzionale federale tedesca, per esempio, ha sede a Karlsruhe, la Bundesbank a Francoforte, e molti ministeri si dividono tra Berlino e Bonn.

Decentrare non tanto i ministeri, ma autorità e poteri di controllo, direzioni di enti pubblici e di imprese a partecipazione statale, alla ricerca di una maggiore funzionalità, non dovrebbe essere tabù. Come non lo è stato e non lo è in altre importanti capitali europee. Non si vede, per esempio, perché autorità indipendenti come la Consob e l'Antitrust non potrebbero avere sede a Milano. Ma è un tema serio, che va approfondito, discusso, preparato, e non gettato come un sasso nello stagno alla vigilia di un voto amministrativo in cui è in gioco la tenuta stessa dell'Esecutivo.

Neanche come arma propagandistica si è rivelata un gran ché, perché certo l'ubicazione dei ministeri non è in cima alla preoccupazione degli elettori e, anzi, lo scontro sul tema sta offrendo un'immagine ancor più rissosa e sconclusionata della compagine governativa. Quando dai partiti di governo, Pdl e Lega, ci si aspettava che si impegnassero a "deministerializzare", e non a "ministerializzare" oltre Roma anche il resto d'Italia; e che cominciassero come promesso a defiscalizzare, mentre solo dopo tre anni di governo il ministro Tremonti scopre che le «ganasce fiscali» (che lui stesso ha implementato) stanno soffocando la nostra già timida ripresa. Dal Senato federale e dal federalismo fiscale, dalla riduzione dei ministeri, delle province e dei loro costi, insomma dalle riforme epocali, siamo passati al reclamo delle stoviglie: un po' a me un po' a te.

Non credo proprio che la principale preoccupazione dei cittadini di Milano sia accollarsi il peso di qualche corpaccione ministeriale. No, non credo proprio. Anzi, se fosse una prospettiva seria ne sarebbero preoccupati. Ma siccome non è seria, sono avviliti, disgustati, e domenica non andranno a votare. Il centrodestra va incontro ad un massacro che con un poco più di sale in zucca poteva essere evitato.

1 comment:

Anonymous said...

lo sparpagliamento degli uffici ministeriali sarebbe solamente un aumento della spesa pubblica e aumenterebbe le difficoltà logistiche.
la germania è un caso a parte, visto che c'è un graduale spostamento degli uffici dopo il cambio di capitale.
inoltre un federalismo che si rispetti dovrebbe avere delle strutture proprie che alleggerissero i compiti degli organismi centrali, che essendo roma al centro dell'italia, sarebbero anche a portata dei milanesi quanto dei palermitani.

certo se si vuole fare un discorso serio e non bassa propaganda
p.s.
a milano c'è la borsa e bossi sta cercando la scusa per mandare berlusconi alle ortiche