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Monday, May 23, 2011

Disinformazione riuscita

Solo Semprini su La Stampa (e Rocca sul suo blog) l'hanno riportato, ma ieri il presidente Obama, parlando all'Aipac, è tornato sul passaggio del suo discorso di giovedì sul Medio Oriente, celebrato dalla maggior parte dei mainstream media come un sonoro schiaffone a Israele, fornendo l'interpretazione autentica delle sue parole sul ritorno ai confini del 1967. E ovviamente l'interpretazione del passaggio «the borders of Israel and Palestine should be based on the 1967 lines with mutually agreed swaps» è quella che avete letto qui venerdì scorso.
«... And since my position has been misrepresented several times, let me reaffirm what "1967 lines with mutually agreed swaps" means. By definition, it means that the parties themselves - Israelis and Palestinians - will negotiate a border that is different than the one that existed on June 4, 1967. (Applause.) That's what mutually agreed-upon swaps means. It is a well-known formula to all who have worked on this issue for a generation. It allows the parties themselves to account for the changes that have taken place over the last 44 years. (Applause.) It allows the parties themselves to take account of those changes, including the new demographic realities on the ground, and the needs of both sides. The ultimate goal is two states for two people: Israel as a Jewish state and the homeland for the Jewish people - (applause) - and the State of Palestine as the homeland for the Palestinian people - each state in joined self-determination, mutual recognition, and peace. (Applause.) If there is a controversy, then, it's not based in substance. What I did on Thursday was to say publicly what has long been acknowledged privately...».
Così testualmente Obama. E ovviamente agenzie, giornali e tv non hanno fatto ammenda per aver riportato una notizia inesatta. Nossignori, il titolo è stato: "Obama fa marcia indietro". La realtà è che ai nostri mainstream media, carichi di pregiudizi antisraeliani, serviva un titolo su Israele per non dover sottolineare che Obama sta tornando sui passi di Bush per quanto riguarda la promozione della democrazia in Medio Oriente. Operazione riuscita, direi.

2 comments:

Cachorro Quente said...

Domanda: ma se Obama non ha detto nulla di nuovo e in realtà si limita a confermare la relazione speciale con Israele e ad esaltare quanto fatto da Bush, com'è che Netanyahu è così incazzato?

Questo in base alle mie fonti, che non sono la famosa provinciale (e filoaraba ecc. ecc.) stampa italiana, ma quello che si trova su internet della stampa internazionale o ad esempio il sito di Foreign POlicy.

JimMomo said...

"Com'è che Netanyahu è così incazzato?". L'ho già spiegato nel post di venerdì: It's politics.
La reazione dei media (non solo italiani) era prevedibile e Obama ha voluto comunque evocare la data simbolica del '67. E in più ci sono parecchi altri motivi di diffidenza di Netanyahu. Ma di nuovo, nella sostanza, non c'era nulla, se non il ritorno alla Freedom Agenda di Bush.