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Friday, May 18, 2012

I torti di Equitalia e le solite promesse di Monti

Ha fatto bene il presidente del Consiglio non solo a ribadire la ferma condanna degli atti di intimidazione e aggressione subiti da Equitalia e dai suoi dipendenti, ma a manifestare anche fisicamente la sua vicinanza. Speriamo però che nei suoi richiami sulle «polemiche strumentali» e le «parole come pietre» non vi sia il tentativo di confondere le critiche, anche aspre, rivolte al governo e a Equitalia (ai suoi vertici naturalmente) con le nefandezze dei violenti. Perché se il concetto che si vuole far passare è "non criticate Equitalia perché altrimenti ci vanno di mezzo lavoratori incolpevoli", allora l'impressione è che più che tutelarli si voglia usarli come "scudi umani" dello Stato nel dibattito su pressione e repressione fiscale.

Purtroppo le parole che abbiamo ascoltato ieri dal premier Monti non lasciano ben sperare. «Se tutti pagassimo il dovuto, tutti pagheremmo meno e avremmo servizi pubblici migliori» è un'affermazione smentita dai fatti nei decenni, a cui gli italiani fanno bene a non credere più e che ripetere non rafforza certo la credibilità delle istituzioni e di chi è chiamato a riscuotere le tasse per conto dello Stato. L'affermazione andrebbe quindi capovolta: pagare meno per pagare tutti. Anche gli esperti dell'Fmi in missione in Italia, incontrati ieri da Monti, scrivono nel loro rapporto che «più sono elevate le aliquote più aumenta l'evasione», che quindi si combatte tagliando le tasse.
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1 comment:

Anonymous said...

Preferisco di gran lunga i colori sgargianti degli abiti di Oscar Giannino alle grisaglie di questi personaggi.