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Monday, December 20, 2010

Attenuante di gruppo

Dopo la bufala dell'"infiltrato", ecco la bufala del ragazzo pestato - pestato sì, ma da un "compagno" incaricato di picchiare chi avesse contravvenuto agli "ordini" decisi in un'assemblea «tecnica» tenutasi a La Sapienza (video). E' comprensibile il senso di frustrazione per la scarcerazione dei ragazzi fermati nei disordini di piazza del 14, ma dobbiamo ricordarci - e il sindaco Alemanno dovrebbe saperlo - che la responsabilità penale è sempre personale e le posizioni degli arrestati vanno valutate singolarmente. Tutti abbiamo negli occhi le immagini delle violenze, ma se il reato contestato è resistenza a pubblico ufficiale, se si tratta di incensurati, e per lo più di minorenni, quella che è stata a tutti gli effetti una guerriglia e una tentata insurrezione, finisce per essere derubricata a marachella giovanile.

Ora si parla di Daspo per le manifestazioni politiche e di fermi preventivi, misure dal sapore autoritario e dalla dubbia efficacia. Si cominci, piuttosto, con il togliere ai "Collettivi" gli spazi più o meno abusivamente occupati nelle Facoltà; con il consentire agli Atenei di espellere gli studenti protagonisti di violenze dentro o fuori i propri spazi; con il limitare l'accesso alle strutture universitarie ai soli iscritti; e, infine, con il fissare pesanti cauzioni pecuniarie per la scarcerazione prima del processo (a carico delle famiglie se minorenni).

Ma soprattutto, abbiamo un serissimo problema di sproporzione di giudizio: come già accade negli stadi, anche nelle manifestazioni politiche la violenza di gruppo è quasi depenalizzata rispetto a quella commessa individualmente. Se io, da solo, spacco una vetrina, o aggredisco un pubblico ufficiale, passo guai seri, soprattutto vengo subito inquadrato come criminale. Se tiro pugni o sassate durante una partita posso prendermi una diffida ad andare allo stadio, il cosiddetto Daspo, e se durante una manifestazione un rimbrotto dal giudice, ma avrò trasmissioni televisive a iosa in cui sarò difeso pubblicamente come "giovane cui hanno rubato futuro" e quindi in diritto di sfogare in modo violento la propria rabbia "sociale".

Rispetto all'attenuante vigente de facto oggi, bisognerebbe introdurre nel codice un'aggravante di gruppo. Lo stesso identico reato è più grave, non meno grave, se commesso allo stadio o durante manifestazioni politiche, o in qualsiasi altra situazione in cui si agisce in gruppo. Introdurre una sorta di aggravante associativa, anche perché agendo in gruppo, magari nel caos di una folla, si corrono minori rischi di essere beccati o individuati, ma è innegabile che in quei momenti la folla o il gruppo agiscono con una comunanza di obiettivi criminali. In particolare lo scorso 14 dicembre (ma anche nel tentato assalto al Senato di alcuni giorni prima), è apparso evidente il tentativo di dare l'assalto alle istituzioni democratiche, o almeno di turbarne il funzionamento. Quindi non sarebbe esagerato da parte della Procura ipotizzare anche il reato di attentato agli organi costituzionali (art. 289 del C.p.), ma ovviamente questo aspetto - il più grave dell'intera vicenda - nessuno osa sollevarlo.

Infine c'è la questione, anche questa per lo più taciuta, dell'arretratezza e inadeguatezza del materiale in dotazione alle forze dell'ordine negli stadi o durante le manifestazioni politiche. C'è davvero bisogno che tutti gli agenti portino con sé armi da fuoco? Non mi preoccupo per l'incolumità del Carlo Giuliani di turno, ma degli agenti stessi, che possono venire aggrediti e privati dell'arma, come stava per accadere lo scorso 14 dicembre a quel finanziere che ha dimostrato non poco sangue freddo. Perché, invece, non dotare le forze dell'ordine di pallottole di gomma, taser, idranti (anche coloranti)? Sarebbe possibile in questo modo immobilizzare un gran numero di persone con danni lievi, evitando brutte scene di pestaggi.

3 comments:

Anonymous said...

Scusi Lei che è informato. AQlla prossima "manifestazione di lotta" partecipa anche l'ANM con caschi e bastoni, o resta nelle retrovie?

JimMomo said...

Opterei per le retrovie.

Anonymous said...

La sproporzione di giudizio non c'è sempre comunque,per esempio il 1° Aprile 1993 esponenti missini fecero un cordone umano di fronte a Montecitorio venendo appunto indagati e processati per attentato agli organi costituzionali.I manifestanti di questi giorni ovviamente non corrono questi pericoli.
Se posso andare un pò OT,una seria e completa riforma della giustizia eviterebbe questi casi di "difformità di giudizio"risparmiando al popolo di essere esposto agli umori di una magistratura da terzo mondo.
Toni