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Thursday, December 02, 2010

Dalla presidenza della Camera attacco al Governo e al Senato

Uno scontro istituzionale senza precedenti, con il presidente della Camera che convoca nel suo ufficio a Montecitorio, che ha a disposizione in ragione della sua carica, i leader di altri tre partiti (Udc, Api e Mpa) per concordare una mozione di sfiducia contro il governo, spiegando che «l'assetto governativo che c'è adesso è un lusso che l'Italia non può permettersi». Una mozione di sfiducia che letteralmente parte dall'ufficio del presidente della Camera. Con lo stesso presidente della Camera che riceve, sempre nel suo ufficio istituzionale, membri del Senato (il 17 novembre il senatore Massidda, oggi persino il presidente della Commissione Antimafia Pisanu) per spingerli, pur non riuscendovi (per ora), a cambiare casacca per ribaltare la maggioranza nell'altro ramo del Parlamento così da condizionarne le votazioni ed avere i numeri per un altro governo.

Non più solo l'ingerenza di una carica istituzionale, che dovrebbe mostrarsi, oltre che essere, neutrale e imparziale nel gioco dei partiti, ma persino un'ingerenza del presidente di una Camera nei confronti dell'altra. Senza nemmeno preoccuparsi di salvare le apparenze, manovrando direttamente dal suo ufficio a Montecitorio. Siamo allo sconfinamento totale, al vero e proprio turbamento della vita di organi costituzionali. E' ora che Napolitano batta un colpo o sarà complice di uno strappo, di uno scempio costituzionale che costituirà un precedente pericolosissimo, se si accetta che dall'ufficio della presidenza di una Camera si possa tramare per destabilizzare il governo e l'altra Camera.

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