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Thursday, September 07, 2006

Ci vediamo alla Festa di Azione Giovani

Vedrò, se posso, sarebbe interessante. Se posso, dicevo, farò un salto alla Festa dei Giovani di An.

Un momento, andiamo con ordine. Su Europa, il giornale della Margherita, e sul suo blog, Mario Adinolfi si occupa di TocqueVille, con cui ha aperta una vecchia polemica. Sostenne, e sostiene, Adinolfi, senza temere di apparire un pizzico sempliciotto, che «bloggare è di sinistra». Di fronte a sentenze come queste occorre innanzitutto fermarsi a vedere se siamo d'accordo su cosa significhi «bloggare» e su cosa significhi «sinistra». Ma su questo, con Mario, ci siamo già punzecchiati tempo addietro.

Veniamo all'oggi. Il guaio dei blogger di destra sarebbe di non riuscire «ad attirare sulla propria attività e sul proprio luogo principale di aggregazione la benché minima attenzione esterna». Non so quali siano i dati in possesso di Adinolfi e i parametri considerati per affermare ciò e non so quali altri blog e aggregatori ricevano in Italia «attenzione esterna», esclusi, s'intende, i blog di autori già affermati in altri campi, nel giornalismo o nel mondo dello spettacolo.

Dunque, secondo Adinolfi Tocqueville «prova a curare l'autoreferenzialità» prendendo uno stand alla Festa di Azione Giovani, i giovani di An, che hanno commesso il grave errore di stampare sul manifesto un numero "1" stilizzato che evoca un fascio littorio.

Verso la fine, vengo chiamato in causa. Scrive Adinolfi:
«A questo punto forse c'è da chiedere alla manciata di blogger vicini alla Rosa nel Pugno che pure hanno aderito a Tocqueville nella fase dell'altalena pannelliana, cosa fanno ancora in un aggregatore che ha scelto An come luogo in cui provare a uscire dalla crisi della propria autoreferenzialità. Jimmomo se ci sei batti un colpo, pure se non riesci a dire qualcosa di sinistra, dì qualcosa: o vai dai giovani di An anche tu?».

La mia risposta l'ho premessa all'inizio di questo post. Bisogna ammetterlo, Adinolfi è un gran provocatore, ci sa fare. E dopo aver letto il suo post avrò piacere doppio a recarmi alla Festa di Azione Giovani.

D'altronde, seguo le attività e le battaglie di un piccolo ma combattivo partito liberale che - per necessità fatta virtù - nella soffocante realtà oligarchica italiana s'è ritrovato in una delle due cosche, e al governo, con un partito post-comunista, uno post-democristiano e neo-clericale, e ben due fieramente comunisti, i quali non si curano neanche di stilizzarli falce e martello sul loro simbolo elettorale e sulle loro bandiere. Né Adinolfi sembra curarsene più di tanto. Dopo aver - per ottime ragioni di cui sono ancora convinto - sostenuto questa scelta, figuriamoci se mi posso scandalizzare per un numero "1" stilizzato che evoca un fascio littorio. Dovendo sopportare Diliberto, D'Alema, Intini, e Fioroni, che vuoi che sia un La Russa in più?

Insomma, se avessi di questi prudori farei davvero fatica a trovare in giro qualcuno con cui scambiare due chiacchiere. Anche perché quanto a idee ho le mie e non faccio sconti sulle cazzate degli altri.

Non che approvi la direzione che hanno intrapreso i giovani di An, per carità. Sia chiaro che per me stanno facendo tante cazzate. Anziché tirare fuori forze fresche e idee moderne per una destra liberale sono più conservatori dei loro padri. Chissà, sarà che da giovani si ha bisogno di questa forte "identità"... E non c'è dubbio che l'involuzione di An conferma le parole del grande Montanelli: «L'Italia non sa andare a destra senza manganello».

Adinolfi si scandalizza se un aggregatore di blog liberali e conservatori va a farsi pubblicità tra i giovani di An e viene a chiedere a Jimmomo cosa dice, cosa fa, se va o no. Ora che la risposta l'ho data, andrà, Adinolfi, a fare le stesse scandalizzate domande a Bertinotti che lui sì, dai giovani di An ci va (sabato 16 settembre, ore 11)? Le farà anche al nostro comune "idolo", Daniele Capezzone, anche lui presente (giovedì 14, ore 19)?

La politica, almeno per me, non è roba da curva sud contro curva nord. Non è scontro identitario destra/sinistra. E' confronto laico, possibilmente su cose più concrete. Non so se Jimmomo dice cose «di sinistra», spero che siano liberali almeno un pò, ma andrà alla Festa dei giovani di An portando tutte le sue idee. E se mi capiterà di scontrarmi con qualcuno sui temi di bioetica, penserò a Mario Adinolfi e mi scapperà un sorriso ironico e affettuoso. Mi tornerà alla mente che Adinolfi, ai referendum sulla fecondazione assistita, ha votato come La Russa e Mantovano e come i "fascistelli" di Azione Giovani. Che il presidente del suo partito, Rutelli, non è andato a votare, come voleva Ruini, mentre Fini e Donna Assunta ci sono andati e hanno votato per 3/4 come me. Spero che Adinolfi si svegli: milita in un partito che condivide le peggiori posizioni di An.

Ah, a proposito, ma da uno a dieci quanto sono autoreferenziali queste uscite di Adinolfi, che si diverte a rinfocolare polemichette tra blogger e si sorprende pure se uno, preso forse da qualcosa di più importante, tarda 24 ore a rispondergli?

5 comments:

Mariniello said...

Bella risposta, Jim.
E pensare che ho invitato anche i tuoi amici di generazione Elle, che saranno sotto lo stand di TV tutta la giornata di sabato...

Anonymous said...

Ma non sarebbe più logico uscire da Tocqueville e creare una comunità di blogger con Malvino ed altri che la pensano allo stesso modo? Secondo me la nostra è un’identità culturale sottorappresentata.

Anonymous said...

all'università, uno dei (pochi) sostenitori a fianco a me della battaglia per la ricerca scientifica è stato, guardacaso, un ragazzo aennino col quale polemizzo su tutto il resto. questo è di certo un confronto laico, come quello di cui parli tu, e anch'io lo difendo a spada tratta. però, caro jim, l'adesione ad organi di area e ai simboli non può essere chiamata fuori dallo scontro identitario, anche se questo scontro non sei interessato a farlo (e appunto dovresti restarne fuori). tutto questo per dirti che, nonostante preferirei l'olio di ricino piuttosto che dar ragione ad adinolfi, con tutto l'affetto che ho per il tuo blog che mi paice tanto, penso che stavolta mister generazione U abbia ragione.

Anonymous said...

mah...io ricordo i missini quando pannella parlava di partito radicale transnazionale gli gridavano "sì, e transessuale!". pochi partiti sono più lontani di AN dalle istanze radicali, secondo me, ma comunque fai bene ad andare al confronto, senza badare a quel che dice adinolfi...

Unknown said...

Niente da dire, ottima risposta ad Adinolfi.