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Wednesday, February 11, 2004

Continuiamo a demonizzarlo
Certo, George W. Bush non è il massimo esempio di stile e raffinatezza, ma c'è dello snobismo radical chic a vedere in questo presidente, a seconda delle convenienze, o un povero sciocco in mano a una setta di golpisti guerrafondai, o lui stesso un fanatico, mezzo fascista del Sud, che sta portando l'America verso la dittatura bianca e il mondo nel caos più totale. Miti.
Anche alcune critiche più ponderate andrebbero sottoposte a più scrupolosa verifica. Così pare che stia per partire il progetto di regime change ed esportazione della democrazia in Medio Oriente attraverso il soft power americano, non le bombe di distruzione di massa, ma, per esempio, le bombe dell'informazione e dell'attrazione di massa. Chi ha a cuore la promozione di democrazia e diritti nel mondo dovrebbe almeno andare a vedere quali carte ha in mano questa amministrazione (se la guerra preventiva fosse «solo un aspetto»), dovrebbe cercare di non chiudere le porte a un possibile "tratto di strada insieme".

Discorso di Bush alla library del Congresso, 4 febbraio 2004: «Cerchiamo di far avanzare la democrazia per la più pratica delle ragioni: le democrazie non sostengono i terroristi né minacciano il mondo con armi di distruzione di massa. L'America sta inseguendo una lungimirante strategia di libertà in Medio Oriente. Per troppo tempo la politica americana si è girata dall'altra parte mentre uomini e donne venivano oppressi, i loro diritti ignorati e le loro speranze soffocate. Quell'era è finita».
Il Foglio
The Bush Doctrine Lives, di Max Boot
Weekly Standard

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