Il guaio di Kerry
... è che ancora non ha deciso se essere democratico alla Kennedy o alla Carter.
Camillo
La "vera" campagna per Kerry: «La sua debolezza, una delle sue molte, si chiama Iraq, e succede oggi. Una cosa è far bella figura con l'estremista Dean, un'altra sarà andare a dibattito con il comandante in capo, avendo detto e ripetuto che “la minaccia terroristica al paese è stata esagerata", che è stata combattuta "una guerra giusta per le ragioni sbagliate", che lui sull'intervento ha votato sì, ma perché "è stato imbrogliato", e che ha appena detto no allo stanziamento di 87 miliardi di dollari per la ricostruzione del paese liberato. Lui che ha votato per ridurre i soldi alla Cia, e si preparava l'11 settembre, lui che pattina sulla questione del matrimonio gay, oggi non vuole un emendamento costituzionale che lo metta al bando, e dice che tocca agli Stati decidere, ma nel 1996 votò per impedire agli Stati di decidere. Lui che, documenti e date e sedute alla mano, ha cambiato opinione in continuazione, a seconda del momento che la sua carriera attraversava».
L'impressione è che stavolta, contro Bush, le issues saranno determinanti.
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