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Sunday, February 29, 2004

Chi fa la spia non è figlio di Maria?
«Ogni vero potere sa di essere spiato». di Sergio Romano.
«Nel 1911, alla vigilia della guerra italo-turca, Luigi Barzini scrisse al direttore del Corriere della Sera, Luigi Albertini, che nelle grandi partite della politica internazionale ogni Stato ha il diritto di sbirciare, se può, le carte degli altri. Non so se Tony Blair, per giustificare le intercettazioni dei servizi britannici, si sia servito con Kofi Annan dello stesso argomento. Ma non credo che le rivelazioni dell'ex ministro Clare Short abbiano colto di sorpresa il segretario generale dell'Onu. Dirò di più. Se Annan pensasse davvero, quando alza il telefono, di non essere ascoltato, sarebbe un pessimo leader internazionale. (...) Ogni Stato cerca di carpire le conversazioni private di alleati e avversari. Chi si lamenta e deplora la scorrettezza, finge l'indignazione o è stupido. (...) Clare Short o Katharine Gun hanno in comune l'indignazione e appartengono al numero di coloro che non esitano a tradire un giuramento in nome della verità o di una ideologia. Alcuni di essi passano le informazioni a uno Stato straniero e ne diventano agenti. Altri informano la stampa e creano uno scandalo». Un lungo e interessante excursus storico tra spie e controspie.
Corriere della Sera

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