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Monday, December 06, 2004

Lo stupore democratico di Alì

Ne avevo parlato venerdì delle splendide pagine in cui un blogger iracheno, Alì, racconta la democrazia con lo sguardo di chi si stupisce di non essere impiccato se vuole fondare un partito politico, il Partito iracheno per la democrazia. Di quelle pagine un passaggio mi ha colpito in particolare:
«Ogni volta che cercavamo di organizzare un gruppo che non comprendesse soltanto noi e i nostri amici più intimi, non riuscivamo a ottenere l'appoggio di più di 5-10 persone. Fidarsi degli altri era quasi impossibile e molto rischioso. Dovevamo tenere conto del fatto che non rischiavamo solo la nostra vita, ma anche quella dei nostri familiari».
Un giorno però, le cose sono cambiate. Quando la paura non ha più il volto della legalità, ma al massimo quello del terrorismo, è già cambiato tutto. Per quanti orrori potranno ancora spaventare il nuovo Iraq in questi mesi, il risultato incaccellabile dell'"occupazione" angloamericana è stato quello di aver bandito la paura del potere: associarsi liberamente, esprimere le proprie idee, non è più fuori-legge, e questo già basta a togliere speranza e futuro al terrorismo per ricosegnarli agli iracheni.

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