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Tuesday, December 28, 2004

Spostato l'asse terrestre. La padrona è tornata

The Incredible TideCentomila anime spazzate via in pochi istanti. Un solo grido assordante per l'intero genere umano.
Ipnotizzati da tutte le menate sui terribili cambiamenti climatici che potremo causare con la nostra tecnologia e dal falso mito del controllo del clima, utopia ambientalista del protocollo di Kyoto. Poi, un evento come questo ci ricorda chi è la vera padrona. Si parla di spostamento dell'asse terrestre, qualcosa cioè che per quelli che sono i miei ricordi scolastici in materia di geografia astronomica ha molto a che fare con il clima del pianeta. Non mi spingo in commenti, o facili catastrofismi, che esulano le mie competenze, ma riporto quanto leggo e ne ricevo un senso di impotenza, in positivo o in negativo, dell'uomo sulla natura.

Il terremoto del 26 dicembre, seguito dal maremoto, è stato talmente violento da modificare in modo considerevole l'inclinazione dell'asse di rotazione terrestre. E' quanto hanno verificato i ricercatori del Centro di Geodesia Spaziale dell'Asi (Agenzia spaziale italiana) di Matera, che stanno elaborando in tempo reale i dati prodotti dalla rete mondiale di telemetria laser satellitare.

I risultati preliminari, riferisce una nota dell'Asi, indicano uno spostamento dell'asse di rotazone terrestre pari a circa 2 millesimi di secondo d'arco, corrispondente ad uno spostamento lineare di 5-6 cm. L'analisi dei dati sta continuando a ritmo serrato per verificare l'effetto prodotto dal sisma su altri parametri terrestri, come la posizione del centro di massa e la forma del campo di gravità. «La variazione osservata è molto piccola e non penso che ci possano essere ripercussioni sul clima. Per avere conseguenze di questo tipo sarebbero necessari spostamenti di gran lunga maggiori», ha spiegato Giuseppe Bianco, ricercatore del Centro.
Fonti: Apbiscom e Ansa
Qui il commento di un geologo americano su Slate.

Da altri blog:
«Con la tecnologia attuale, nell'Oceano Pacifico è già possibile prevedere il formarsi e la direzione dello tsunami, e avvertire i singoli Paesi in appena 20 minuti. L'alto costo degli strumenti e la rarità di questo fenomeno nell'Oceano Indiano ha fatto sì che Paesi come l'India, l'Indonesia, lo Sri Lanka - per non parlare dell'Africa – non si siano dotati di tale sistema computerizzato. Ma grande parte della responsabilità va addossata a una comunità internazionale – Europa in testa - che da decenni ha sposato l'ideologia ambientalista concentrando le risorse finanziarie e scientifiche su un impossibile controllo del clima, piuttosto che sulle possibilità di regolarne le conseguenze, come l'uomo ha fatto per millenni. Certo, un sistema di allarme per lo tsunami può costare diverse centinaia di milioni di dollari, ma è soltanto una piccola parte dei 18 quadrilioni di dollari (seicento volte il Prodotto interno lordo dell'intero pianeta), che l'Onu ha stimato quale costo complessivo dell'applicazione del Protocollo di Kyoto (ovvero la presunzione di poter controllare il clima). E' venuto il momento di dire basta a questa follia ambientalista se davvero vogliamo il bene dell'uomo e dell'ambiente».
Svipop
«E' relativamente facile respingere l'Apocalisse cristiana, negandola in toto e sostituendola con l'idea di un paradiso etico e naturista in terra, ma è molto difficile accettare l'idea della inevitabile apocalisse personale, e l'idea che la natura non è il nostro prodotto, né il nostro Giardino (nel bene e nel male), ma un insieme di forze ingovernabili e non descrivibili soltanto dalla razionalità.
(...)
Dov'è ora il realizzabile paradiso in terra? Quale progresso reca la sostituzione della Città di Dio con lo Stato Etico dei post-socialisti? Ed è davvero vincente velare Cristo con il Grande Nulla degli stoici, di Seneca, dei buddhisti, dei post-socialisti (di nuovo), e infine di chi-sceglie-di-vivere-nella-superficie? Non sembra che la trasfigurazione laica di Dio abbia migliorato la vita "reale". Non sembra che la "legge morale eterna" scalfariana produca una risposte alla domanda di vita, al di là di un Nulla i cui echi cominciano a turbare anche l'al di qua dei singoli e delle società. Ma non ci si preoccupi troppo: si tratta di un frissonement, un veloce brivido. Domani la superficie prenderà il suo dominio sul turbamento».
Paolo di Lautreamont
Spostamenti di palle. «Questa sera tentando di mettere la macchina nel box ho distrutto uno specchietto e rigato la fiancata. L'unica scusa che m'è venuta in mente per non darmi del coglione, è stato lo spostamento dell’asse terrestre. Poi ci ho ripensato: effettivamente sono un coglione»
Quattro Passi
«L'uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna pensante. Non c'è bisogno che tutto l'universo s'armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d'acqua basta a ucciderlo. Ma, anche se l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità dell'universo su di lui... Tutta la nostra dignità consiste dunque nel pensiero. E' con questo che dobbiamo nobilitarci e non già con lo spazio e il tempo che potremmo riempire. Studiamoci dunque di pensare bene: questo è il principio della morale. (Blaise Pascal)
via michelelembo

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