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Wednesday, December 01, 2004

Esperti internazionali in rivoluzioni democratiche

Orange FlagSe avete un problema che nessuno può risolvere, e riuscite a trovarli, potreste ingaggiare... quelli di Otpor
Nel 2000 hanno cacciato Milosevic. Poi hanno insegnato ai georgiani come liberarsi da Shevardnadze e sono diventati «esperti internazionali di rivoluzioni». Oggi l'Ucraina li segue. «Prossima tappa la Bielorussia di Alexandr Lukashenka; l'Europa continuerà a ignorarli?». Se lo chiede Nicola dell'Arciprete, che sul Foglio di ieri ha pubblicato questo articolo riuscendo ad accendere i riflettori su uno degli aspetti politici più interessanti dei movimenti democratici dell'est ex sovietico: come dice Marco Pannella, assistiamo, nel mondo, alla crescita delle «possibilità storiche di liberazioni nonviolente» dalle dittature, le armi di attrazione di massa e della nonviolenza rappresentano un'opzione sempre più realisticamente praticabile, quando classi dirigenti e attenzione internazionale siano adeguate a gestire i passaggi.

Quelli di OTPOR non si fermano più.
«Come ai tempi di Milosevic, un gruppo di attivisti serbi vive da mesi a Kiev e Minsk e impartisce lezioni di rivoluzione (non violenta) a decine di giovani esausti dalla corruzione e dall'oppressione di quei regimi».
Tutto iniziò all'inizio del 2000, a Budapest: mucchi di giovani serbi a lezione da «un colonnello americano in pensione, Robert Helvy, che li avrebbe formati alle più avanzate tecniche d'azione non violenta, sulla base delle dottrine non violente di Gene Sharp».

L'Unione europea fece finta di non vedere:
«"Inviate un formulario a Bruxelles, vi risponderemo tra sei-otto mesi". Dall'America, invece, arrivarono nel giro di due settimane le risorse necessarie ad aprire 70 sedi del movimento in tutta la Serbia».
Oggi OTPOR si è sciolta, un po' nel partito del presidente Tadic, sfuggito di recente ad un attentato, un po' in un nuovo comitato. Ma movimenti simili sono nati nell'Europa dell'est, hanno portato alla "rivoluzione delle rose" in Georgia, e, oggi, alla - ci auguriamo - "rivoluzione arancione" in Ucraina. Il movimento protagonista a Kiev si chiama PORA. Qui l'intervista ad una militante su Radio Radicale.

1 comment:

Anonymous said...

In Ucraina sono in particolare quelli della Freedom House che hanno istruito gli "arancioni" alla lotta nonviolenta.

Comunque vedo che anche tu ti da da fare... Dovrò passare più spesso da queste parti.

CeceniaSOS