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Thursday, December 02, 2004

La sinistra che vogliamo... e che non c'è

«L'efficienza l'obiettivo, la meritocrazia lo strumento»
... è quella che pensa, e speriamo agisca presto, come il senatore Ds Franco Debenedetti. Nell'articolo di oggi sul Corriere della Sera spiega come con la riduzione delle tasse, Berlusconi abbia «calato sul tavolo una carta su cui gli altri giocatori sono costretti a "ballare" per i prossimi giri». E invita il centrosinistra a ballare.
«Se il centrosinistra ridicolizza i tagli... ne contesta la scarsa incisività... ingigantisce la figura di Berlusconi nei confronti dei suoi alleati. Se dice che i tagli sono finti, non può gridare alla macelleria sociale. Se solleva dubbi sulla copertura, non si può lamentare che siano stati trascurati investimenti».
Del taglio delle tasse apprezza la «nuova visione del rapporto tra Stato e cittadini», in grado di innescare comportamenti virtuosi e di «rompere i blocchi corporativi»:
«Nella visione a cui siamo abituati da 50 anni, chi governa si considera depositario della conoscenza di quali sono le necessità dei cittadini, di come vanno soddisfatte, e quindi autorizzato a prelevare quanto giudica adeguato allo scopo: sono le varie articolazioni della pubblica amministrazione a scrivere esse stesse i propri obiettivi, gonfiando le richieste già sapendo di quanto saranno tagliate. Così si compattano le corporazioni, e si instaura il metodo "piagnone" che istituzionalizza la carestia. Nelle intenzioni di Berlusconi, invece, il punto di partenza diventano le risorse che restano, dopo che si è ampliato il potere di scelta dei cittadini: si innesca una competizione sul modo migliore di spenderle, si può sperare di rompere i blocchi corporativi».
Il centrosinistra quindi deve smetterla di contraporre a questo la «promessa di servizi migliori», perché "migliori" in 50 anni ha fatto sempre una brutta fine, più danni che altro. «Una presunzione che ha prodotto un oceano di mediocrità» nella scuola, nell'università, nella ricerca, nel Mezzogiorno, e «un welfare costoso unito a uno dei più alti tassi di disoccupazione».

Invece, «questo taglio delle tasse significa dover fare conto con le risorse disponibili. L'efficienza diventa l'obiettivo e la meritocrazia lo strumento». Noi del centrosinistra, conclude Debenedetti, possiamo fare meglio di Berlusconi. Sperare che Berlusconi abbia già compromesso la sua rielezione elude il problema: «Efficienza e meritocrazia sono i soli modi per non arretrare».

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