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Thursday, December 02, 2004

The Left is dead?

Michael Ledeen è sempre interessante e provocatorio. Su National Review si spinge a dire che «the Left is dead», la Sinistra è morta. Ovviamente un giudizio eccessivo e paradossale per descrivere la situazione di grande disagio della maggior parte delle sinistre occidentali nell'interpretare e governare l'epoca che stiamo vivendo.
«The slow death of the Left was not limited to its failure to comprehend how profoundly the world had changed, but included elements that had been there all along, outside the purview of leftist thought».
La prova sarebbe il fatto che la sinistra non vince più elezioni quando si presenta con il suo vero e solito volto, ma solo quando i leader se ne discostano, come Clinton e Blair. Pazienza, il mondo cambia e le idee con esso. Lungi dall'essere morta, gran parte della sinistra è effettivamente in difficoltà, ma proprio per questo, perché le idee cambiano col mondo, può e deve reinventarsi facendo i conti prima di tutto con se stessa. Ledeen trascura, per esempio, il fatto che anche la Destra americana ha cambiato se stessa, senza per questo essere morta - o comunque è resuscitata.
Epperò, una critica davvero fondata Ledeen la fa: la Sinistra ha abbandonato l'aspirazione alla diffusione della democrazia, aspirazione che ora alberga per lo più tra i conservatori:
«There is no more dramatic proof of the death of the Left than the passage of its central vision — global democratic revolution — into the hands of those who call themselves conservatives».

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