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Wednesday, December 01, 2004

Iran libero senza azioni militari

Ho trascurato l'Iran. Rimedio segnalando questo articolo di Michael Ledeen sull'Australian, che spiega con estrema precisione cosa sta accadendo (e quindi come andrà a finire).
La soluzione degli europei per affrontare la minaccia dell'atomica iraniana è una «gag continua»: ogni pochi mesi «diplomatici elegantemente vestiti» da Londra, Parigi e Berlino attraversano due continenti per incontrare i mullah iraniani e, dopo ore di «duro lavoro», escono con un accordo che però avrà una o due settimane di vita. L'ultima volta l'accordo è durato addirittura solo due giorni.
«Nessuna persona seria può credere che i negoziati fermeranno, o ritarderanno sensibilmente, la corsa iraniana all'atomica. L'atteggiamento europeo è la controparte occidentale della truffa iraniana, una danza rituale per porre un velo sottile sulle reali attività. Una definizione obsoleta per questo tipo di cose è "appeasement", ed è stata al meglio descritta da Churchill, in occasione dell'infame accettazione da parte di Chamberlain delle condizioni poste da Hitler a Monaco, nel 1938».
Blair, Chirac e Gerhard Schroeder lo sanno, perché lo fanno? Grandi interessi finanziari li legano all'Iran, mentre poco gli importa del destino del popolo iraniano, del ruolo leader dell'Iran nel terrorismo internazionale, o dell'acquisizione della bomba atomica.
«Si aspettano che nel prossimo futuro l'Iran avrà la bomba e a quel punto diranno a Bush che non c'è nessuna opzione e che tocca accettare il fatto brutale: il maggiore sponsor internazionale del terrorismo possiede bombe atomiche e i missili necessari a raggiungere obiettivi regionali ed europei».
Fanno i furbi. Gli europei, e molti americani, sperano segretamente che a toglierli d'impaccio sia Israele, con un bel bombardamento preventivo - come fu per la centrale di Osirak, voluta da Saddam e distrutta nell'81. Seguirà sollievo in privato, condanne e sdegno in pubblico per l'arroganza di Tel Aviv. Ma stavolta Israle non lo farà, il problema iraniano è «troppo grande». Ci penseranno gli Stati Uniti e i loro alleati.
«L'Iran è la pietra angolare dell'edificio terrorista con cui prima o poi, nucleare o no, dovremo confrontarci.
Noi abbiamo una chance concreta per rimuovere il regime di terrore a Teheran senza alcuna azione militare, ma attraverso mezzi politici, sostenendo l'opposizione democratica iraniana. Secondo il regime stesso, oltre il 70 per cento di iraniani si oppone al regime, vuole la libertà, guarda all'America per ricevere sostegno politico. Come gli jugoslavi che si opposero a Milosevic, e gli ucraini che oggi manifestano per la libertà, essi hanno titolo a ricevere il sostegno del mondo libero».

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