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Monday, December 13, 2004

La maschera di una democrazia debole

Aumentano gli episodi di intolleranza nelle Università italiane. Esiste una sinistra anti-democratica. Profondamente anti-democratica. Che gode della "comprensione" ideologica delle istituzioni. Che gode di un'impunità fondata sulla pretesa superiorità morale di lotte contro le ingiustizie che in verità producono sempre ingiustizie supreme e prevaricazione. Va riconosciuto ed è un fardello di cui qualcuno dovrebbe farsi carico.

Lo scorso 14 ottobre Il Foglio ha denunciato l'aggressione ai danni di Shai Cohen all'Università di Pisa. Questa mattina è toccato alla Facoltà di Scienze politiche dell'Università Roma Tre, dove i "democratici" (!) sono entrati in azione cercando di impedire al ministro Alemanno di partecipare ad una conferenza sugli ogm. L'azione era annunciata da un volantino: "Basta fascisti all'Università".

Sono stato per 4 anni rappresentante degli studenti in quella Facoltà. Conosco bene il rettore Guido Fabiani e il preside Luigi Moccia, che nei confronti di simili episodi hanno per anni adoperato il sistema dei "due pesi, due misure", guardandosi bene dal prendere seri provvedimenti quando gli atti di intolleranza e violenza provenissero da ambienti di sinistra o estrema sinistra. Eppure tutti sapevano quali fossero gli elementi da isolare e punire all'interno delle facoltà, altro che le solite «componenti esterne» dietro cui si nasconde la propria colpevole impotenza. Non vorrei prevalesse una certa "comprensione" ideologica verso i "compagni che sbagliano". Rammarico.

Già lo scorso anno il rettore di Roma Tre si rese protagonista di una iniziativa fuori-legge: la chiusura delle attività didattiche motivata dal dover incoraggiare la partecipazione di tutte le componenti dell'Ateneo alle manifestazioni contro la guerra in Iraq. Oggi di nuovo la scelta di sospendere le attività didattiche, impedendo a centinaia di studenti l'esercizio di quel diritto allo studio di cui tanto ci si riempie la bocca, è una sconfitta per l'Ateneo e per la forza pubblica, che non hanno saputo garantire l'esercizio della libertà d'espressione, cedendo invece al ricatto violento di chi vuole impedirla. Il rettore di Roma Tre e il preside di Sc. Politiche incarnano così la resa di istituzioni corrotte e corruttibili.

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