«Possiamo guardare agli anni Novanta come a un'epoca di lotta fra l'antica società chiusa e corporativa (fondata su clientele e parentele) e una moderna società di mercato (fondata sulla competizione) che cercava faticosamente di aprirsi la strada e di consolidarsi. Una lotta che sembra oggi concludersi con la sconfitta o il ripiegamento della società di mercato. Per inciso, è questa la vera colpa del governo di centrodestra: non avere favorito in questi anni l'indebolimento della società corporativa a favore della società di mercato. Un esito probabilmente dovuto sia al vizio d'origine (il conflitto di interessi del premier, l'essere egli stesso il centro di un potentato insieme politico ed economico) sia alle resistenze accanite, in seno alla maggioranza, dei difensori della società corporativa».
Thursday, August 18, 2005
Qui dove il Mercato è sconfitto
Dietro le faccende dei faccendieri, tra Unipol e Rcs, intercettazioni e "questioni morali", tra Fazio e Ricucci, ancora tra Berlusconi e i giudici, dietro tutto questo c'è la sconfitta di un sistema incapace di riformarsi e di scegliere il mercato, descritta da Angelo Panebianco sul Corriere della Sera:
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