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Thursday, August 18, 2005

Chi ama Israele tifa Sharon

La disperazione di una ragazza, davanti ai soldati impassibiliDa oggi bando alle ipocrisie del passato: i palestinesi, e quanti (governanti e movimenti, europei e arabi) da anni sono animati dall'incrollabile certezza della volontà/capacità della leadership dell'Anp di dar vita a uno Stato pacifico, non hanno più alibi. Quella certezza, ostentata nelle capitali europee e arabe da leader cinici si rivelerà per quello che è: un bluff, un'ipocrisia, tra convenienza e politically correct.

Ne è convinto David Frum, che su Il Foglio, spiega la teoria dell'«ipocrisia internazionale» di cui Israele è vittima da decenni e da cui Sharon sta cercando di liberarsi. Tutti sanno che «la leadership palestinese è incapace di creare uno Stato che possa vivere in pace con chiunque», eppure non fanno che condannare Israele per l'oppressione dei palestinesi e ammonirlo di consentire la creazione di uno Stato palestinese che in realtà nessuno vuole. Belle parole, ma solo retorica per accattivarsi la non-belligeranza dei gruppi terroristici palestinesi e dei settori anti-israeliani delle opinioni pubbliche occidentali. «Può essere che Sharon abbia capito il bluff dei governi occidentali e arabi, creando uno Stato palestinese che mostrano di volere ma in realtà temono?».

Secondo questa ipotesi, Sharon non s'illude di uno sviluppo sorprendentemente positivo verso una pace stabile, ma considera la sua decisione una mossa vincente, dal punto di vista sia militare che politico, nei confronti della corrotta ed estremista leadership palestinese.

«Perché Sharon evacua Gaza?
Non perché crede che dopo sorgerà un affidabile Stato palestinese. A questo non crede nessuno. L'opinione quasi unanime degli esperti è che Gaza diventerà una sorta di Somalia del Mediterraneo: un instabile Stato fallito dove bande si scontreranno per il potere e nel quale l'islam estremista avrà un santuario. Sharon non sta agendo in risposta a pressioni internazionali. Il suo ritiro unilaterale ha sorpreso gli Stati Uniti e gli europei. I quali volevano che Sharon negoziasse con Abu Mazen e che il piano coinvolgesse tutti i territori palestinesi. E volevano che tutto il processo si svolgesse molto lentamente. La situazione strategica di Israele non ha forzato la mano: le forze israeliane avrebbero potuto tenere Gaza per anni. Neppure l'opinione pubblica interna può fornire una spiegazione: Sharon ha vinto le elezioni "opponendosi" al ritiro.

Allora, perché, perché, perché?
Ecco una teoria. Israele è la vittima di un'ipocrisia internazionale. Dopo le esperienze degli anni 90, poche persone continuanoa farsi illusioni sul probabile carattere di uno Stato palestinese. La classe dirigente dell'Anp è corrotta. L'opposizione a questa classe dirigente è violenta ed estremista. L'opinione pubblica rifiuta la coesistenza con Israele. Uno Stato palestinese, quali che siano i suoi confini, scatenerà una guerra terroristica contro Israele e offrirà accoglienza agli estremisti islamici di tutto il mondo. Ucciderà i cittadini israeliani e minaccerà la sicurezza di europei e americani. I leader politici europei e americani sono consapevoli di questa sconsolante verità. Ma riconoscono che la questione palestinese ha acceso passioni nel mondo musulmano e tra le minoranze islamiche in occidente. I leader credono che per placare l'estremismo islamico devono mostrarsi impegnati per la creazione di uno Stato palestinese.
(...)
Sharon ha deciso di porre fine alla commedia. Il mondo vuole uno Stato palestinese? Bene, facciamoglielo avere. Il risultato è vicino al panico dei ministeri degli Esteri in occidente e in medio oriente... Può essere che Sharon abbia capito il bluff dei governi occidentali e arabi, creando uno Stato palestinese che mostrano di volere ma in realtà temono? Li sta spingendo a dire la verità. La leadership palestinese è incapace di creare uno Stato che possa vivere in pace con chiunque. Qualcun altro deve governare questi territori violenti. Israele è stato condannato per quattro decadi per aver svolto quest'opera. Sharon ora sta dando questo compito a chiunque voglia partecipare. Nessuno vuole farlo...»

1 comment:

Anonymous said...

bentornato! (milton)