«Come Rabin, Sharon è stato generale, e come lui si è poi mostrato un politico estremamente aperto e liberale. Come lo fu Rabin, il premier è oggi un caso pressoché unico nella politica mondiale». Il Nobel a Sharon? «Se lo merita. Normalmente per questo tipo di riconoscimenti si aspetta che un processo si concluda positivamente, porti frutti concreti. Ma se il Nobel deve essere un premio dato a chi rischia per la pace, non c'è dubbio che con la sua scelta e per la determinazione con cui l'ha perseguita, Sharon ora sia un candidato autorevolissimo».Bocciata l'Unione europea, «pallida e latitante».
Se il premio Nobel per la pace verrà mai assegnato a Sharon, e ne dubito fortemente proprio perché se lo merita, stavolta non dovrà essere in coabitazione con un leader palestinese. L'errore di aver in passato accomunato con il Nobel figure così diverse come Rabin e Arafat non deve essere ripetuto. Se Nobel dev'essere, quest'anno lo sia solo per Sharon.
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