Pagine

Monday, October 12, 2009

Università, serve tabula rasa

Ecco perché il sistema universitario italiano va smontato e rimontato, e perché all'autonomia deve corrispondere vera responsabilità. Da rappresentante in Consiglio di Facoltà sono stato testimone dell'introduzione del sistema dei crediti e della volontà, da parte dei docenti chiamati ad attuarlo, di sabotarlo e interpretarlo comunque in modo clientelare e parassitario. Qualsiasi riforma catapultata all'interno di questo sistema, anche la migliore possibile, è destinata alla medesima sorte, perché il problema è altrove. Così come ogni centesimo in più gettato nel calderone nella migliore delle ipotesi è spreco, nella peggiore va a rafforzare le posizioni di rendita che bisognerebbe estirpare.

Per farla breve: il sistema non è riformabile. Bisogna fare tabula rasa, intervenire in modo più radicale, sull'assetto proprietario e finanziario degli atenei e, quindi, modificando lo status giuridico dei docenti. In soldoni: l'autonomia funziona solo se chi ne beneficia - passatemi il termine - rischia il culo.

1 comment:

Anonymous said...

l'università va riformata nella meritocrazia, a cominciare dai concorsi e dalle sovvenzioni.

per i concorsi basterebbe aumentare i punteggi per il c.v. ed eliminare i conflitti di interessi.
per le sovvenzioni uguale: impact factor e levare dalle commissioni chi può beneficiare delle sovvenzioni.

trasparenza, altro che tabula rasa.

oh, baronati a parte dove non è mai stato fatto nulla, berlinguer e moratti hanno una responsabilità enorme sul calo di competività delle nostre università.
e la gelmini sta dando il colpo di grazia.

altro che tabula rasa.

punzi, non è che si vuole iscrivere al Consorzio Campus Multimedia?