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Monday, October 05, 2009

Sarà per un'altra volta, Sua Santità

Per la prima volta dal 1991 il Dalai Lama visiterà Washington questa settimana senza incontrare il presidente Usa. Dal 1991 è stato nella capitale americana dieci volte, e ogni volta si è recato anche alla Casa Bianca. Questa volta sarà diverso, perché alla Casa Bianca c'è Barack Obama. Citando "diplomatici, funzionari governativi e altre fonti vicine ai colloqui", il Washington Post rivela che gli Stati Uniti «hanno esercitato pressioni sui rappresentanti tibetani per ottenere il rinvio dell'incontro tra il Dalai Lama e il presidente Obama a dopo il vertice con il presidente cinese Hu Jintao in programma per il prossimo mese». In attesa della nuova data, in pratica la notizia è che Obama non incontrerà il Dalai Lama.

Come detto, sarà la prima volta dal '91 che il Dalai Lama passerà per Washington senza incontrarsi con il presidente americano, dopo che nel 2007, per la prima volta, un presidente in carica, George W. Bush, lo ha incontrato anche pubblicamente, nel corso di una cerimonia in cui ha insignito il leader spirituale tibetano del più alto riconoscimento conferito dal Congresso degli Stati Uniti per meriti civili, la Congressional Gold Medal. La decisione dell'amministrazione Obama fa parte di una più ampia strategia con la Cina definita da alcuni funzionari di «rassicurazione strategica», che prevede un approccio più "soft" sui diritti umani. Nel febbraio scorso era stato annunciato dal segretario di Stato, Hillary Clinton: la difesa dei diritti umani non può «interferire con la crisi economica globale, con la crisi derivante dai cambiamenti climatici, e la crisi in materia di sicurezza».

Tra i temi del vertice Obama-Hu Jintao, i programmi nucleari di Corea del Nord e Iran, mentre l'amministrazione Usa starebbe valutando la possibilità di vendere una nuova "tranche" di armamenti a Taiwan. Con la visita del Dalai Lama sarebbero stati «troppi i fattori irritanti tutti in una volta», osserva una fonte asiatica al WP.

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