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Tuesday, November 17, 2009

Commissariare la democrazia? Si può, secondo Ingroia e Scarpinato

Su il Velino

«Quella di Palermo è una procura normale, o una sorta di tribunale supremo della rivoluzione giudiziaria permanente?». Se lo chiede oggi Maurizio Crippa su Il Foglio. Purtroppo non è un interrogativo retorico o capzioso, considerando certe tesi, recenti e passate, di alcuni suoi procuratori e i processi che hanno condotto o stanno conducendo. In un recente convegno organizzato dall'Italia dei Valori, il procuratore aggiunto di Palermo Antono Ingroia ha attaccato le annunciate riforme del governo in materia di giustizia, sostenendo che nel nostro Paese c'è «un'emergenza democratica», che da decenni l'Italia sarebbe governata da chi fa affari con la mafia, da chi ha gli stessi obiettivi della mafia, cerca l'impunità come la mafia e vuole abbattere lo stato di diritto, depotenziando i pm con leggi come quella sulle intercettazioni, e che contro tutto questo occorra «ribaltare il corso degli eventi». Una frase estrapolata dal suo contesto, si è difeso il pm.

Ma è lo stesso Ingroia che insieme ad un altro procuratore di Palermo, Roberto Scarpinato (il pm del processo a Giulio Andreotti), firmava un articolo dal titolo "Un programma per la lotta alla mafia", pubblicato sulla rivista MicroMega n. 1/2003 (numero che raccoglieva in tutti gli ambiti programmi di governo alternativi al governo Berlusconi), in cui sosteneva la necessità di «un'istanza politica superiore» che in determinate circostanze - di «collegamenti» con la mafia, o «condizionamento» da parte di essa, di elementi di un governo eletto - avesse il compito «di sospendere autoritativamente la democrazia aritmetica, al fine di salvaguardare la democrazia sostanziale, cioè il bene comune della generalità dei cittadini contro la stessa volontà della maggioranza».
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P.S. Significative - e inquietanti - anche le tesi espresse più di recente in questo convegno organizzato da Magistratura Democratica.

3 comments:

Anonymous said...

gente di questo tipo, il vero problema della democrazia italiana.

loro sono i veri servi del regime.

io ero tzunami

anna said...

Lei che ha scritto l'articolo e lei che ha commentato dovreste vergognarvi.

anna

JimMomo said...

Si vergogni lei, Anna.