«Alla tavola europea, nel ruolo di guida della politica estera, non ci dovrebbe essere posto per chi passeggia a braccetto con i ministri di Hezbollah sulle macerie di Beirut per denunciare i crimini di guerra israeliani», scrive oggi Christian Rocca in un articolo su Il Foglio in cui ricorda le posizioni di D'Alema sulla questione palestinese, sugli ebrei, su Hezbollah e su Hamas, spiegando perché non è l'uomo giusto per quella «specie di ministro degli Esteri dotato di un corpo diplomatico autonomo e destinato a diventare la figura più importante dell'Unione, specie se il presidente non sarà Tony Blair, ma un grigio euroburocrate».
Chi si oppone alla candidatura di Blair obietta che «l'Europa ha bisogno di un amico di Obama, non di Bush», ma «chi non è amico di Obama sulle questioni decisive della politica estera, cioè su chi sono gli amici e chi i nemici, è D'Alema». Eppure, per un breve periodo, quando è stato presidente del Consiglio, è esistito un D'Alema diverso, ricorda Rocca. «In nome degli stessi valori di democrazia e libertà che oggi giudica un finto pretesto per chissà quali misfatti, il premier D'Alema liberava con le bombe e senza l'Onu il Kosovo, abbracciava Clinton e fondava centri studi con Blair. Quel D'Alema è durato lo spazio breve del governo con Cossiga e Mastella. Guido Rossi di quel D'Alema disse che aveva trasformato Palazzo Chigi in una "merchant bank che non parla inglese". Oggi D'Alema sa bene l'inglese, ma perché l'Europa deve correre il rischio di diventare una Lega araba che non parla arabo?».
3 comments:
sei l'unico blogger di questa comunità che non ha cancellato il mio commento. non sai quanto ti stimo, da liberale, per questo. spero di non metterti nei guai con il mio pensiero. anche se non andremo mai daccordo, ti incito a continuare cosi. complimenti.
Purtroppo invece il tuo commento l'ho dovuto cancellare, perché conteneva calunnie, tra l'altro anonime. Siccome non mi va di prendere una denuncia per causa tua, apriti un blog e pubblica lì le tue calunnie, assumendotene la responsabilità! Da liberale.
Caro jimmomo, vedi, magari Camillo che passail tempo a spiegare che fra Obama e Bush non c'è alcuna differenza lo può sostenere. Ma tu, che passi invece il tempo a scrivere di quanto Obama sia simile a Carter, proprio non puoi dire che «chi non è amico di Obama sulle questioni decisive della politica estera, cioè su chi sono gli amici e chi i nemici, è D'Alema». E mi sorprende che Tu non abbia più lettori che te lo facciano notare.
Return
Post a Comment