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Thursday, November 05, 2009

Le procure in guerra contro la guerra al terrorismo

Su il Velino

Delusione e disappunto hanno espresso il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ian Kelly, e un portavoce del Pentagono, per la condanna di 22 agenti della Cia e di un colonnello dell'aviazione Usa per il "rapimento" su territorio italiano del sospetto terrorista Hassan Mustafa Osama Nasr (Abu Omar). Una reazione che rivela il malcontento dell'amministrazione Usa, ma cauta, nella consapevolezza che il potere giudiziario in Italia è indipendente dal governo. Nessun danno, quindi, nei rapporti politici tra Roma e Washington, ma con ogni probabilità, anche se i condannati non sconteranno neanche un giorno di carcere, un colpo inferto alla cooperazione tra i due Paesi nella lotta al terrorismo. Duramente critico nei confronti della sentenza, per quanto riguarda questo aspetto, il Wall Street Journal. In uno dei suoi editoriali, dal titolo emblematico «La guerra contro la guerra al terrorismo», ricordando che il procuratore Armando Spataro «si è fatto le ossa dando la caccia alle Brigate rosse», definisce la condanna in contumacia degli agenti Cia «un'altra discutibile pietra miliare nella guerra giudiziaria contro la guerra al terrorismo».

(...) «a prescindere dai particolari, sarebbe un errore per le anime belle d'Europa rallegrarsi per le condanne di ieri». Infatti, «se gli agenti di intelligence americani non possono cooperare con le controparti europee senza temere di venire arrestati - avverte il WSJ - allora sia l'America che l'Europa sono meno sicure»... «Persone innocenti rischiano alla fine di pagare per la "vittoria" di Spataro».
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2 comments:

Anonymous said...

Per certi magistrati italiani massacrare soldati in Iraq è un atto di resistenza,non aggiungo altro.
Toni

Cachorro Quente said...

Non per questo Spataro visto che, come ha osservato l'editorialista del WSJ stesso, si è sempre occupato di antiterrorismo.

Ma naturalmente obiettare al fatto che una persona, un semplice SOSPETTO, venga rapita e sbattuta in un carcere egiziano (da cui Omar è uscito 4 anni dopo, senza nessun tipo di condanna), vuol dire essere pacifinto, "anima bella", antiamericano a prescindere, per non dire filo-terrorista.

Habeas corpus is for wimps, potremmo riassumere.

Allora perchè non rapire i sospetti di collusione con la mafia e darli in mano ai servizi segreti libici per un round di torture?

Io vs. il Wall Street Journal qui.
http://residenclave.wordpress.com/2009/11/05/le-anime-belle/