Pagine

Tuesday, May 11, 2010

Cameron caduto nel doppiogioco di Clegg

18:19 - Cameron verso Downing Street. L'accordo con Nick Clegg sarebbe praticamente cosa fatta e in serata dalle riunioni dei gruppi parlamentari dei due partiti dovrebbe arrivare la definitiva "luce verde". Ma a che prezzo... I Tories infatti avrebbero offerto ai lib-dem un referendum sul sistema di voto. E i lib-dem si sarebbero convinti che con i laburisti non avrebbero avuto i numeri in Parlamento e la forza politica nel Paese per far passare il progetto di riforma elettorale proporzionale, mentre una coalizione con i Tories garantirebbe quanto meno di arrivare effettivamente al referendum sull'Alternative Vote neozelandese. Cameron rischia di passare alla storia come il conservatore che per diventare premier ha affossato il sistema politico-istituzionale più antico (ed efficiente) d'Europa...

12:32 - Cresce il sospetto che l'apertura di Clegg a Cameron poco dopo l'esito del voto fosse strumentale a "svegliare" il Labour. Dopo aver ottenuto la testa di Brown, e aver astutamente temporeggiato con Cameron, infatti, il leader dei lib-dem è pronto a rivolgersi ai reggenti del Labour. Aumentano quindi le quotazioni di un accordo "lib-lab" e, purtroppo, di una riforma elettorale in senso proporzionale che decreterebbe la fine del bipartitismo britannico.

Cameron si è dimostrato ingenuo, ha sbagliato ad aspettare troppo, ad intavolare un dialogo alla pari con il perdente Clegg, a farsi intrappolare nei negoziati fino al ritiro di Brown, che ha rimesso in gioco gli avversari sconfitti, mentre avrebbe dovuto porre il leader lib-dem di fronte ad un aut-aut: prendere o lasciare. Va però ricordato che la Regina già prima delle elezioni aveva fatto capire che non avrebbe avallato un governo di minoranza, che avrebbe conferito l'incarico a chi le avesse assicurato di poter contare su una maggioranza ai Comuni. Dunque, probabilmente Cameron aveva pochi spazi di manovra per tentare (o minacciare) un atto di forza.

Adesso tenta di correre ai ripari (è «l'ora delle decisioni» per i lib-dem, ha intimato stamattina), nel frattempo aprendo ad un referendum sul sistema di voto alternativo (quello neozelandese), che sembra una mossa della disperazione, di sicuro un'ammissione di impotenza. Cameron deve capire in fretta gli errori commessi in campagna elettorale e in questa fase post-elettorale - in due parole, è stato naif e debole - e cambiare registro.

Oggi rischia di non entrare a Downing Street, ma poco male. Non è detto che una "coalizione degli sconfitti" al governo - comunque numericamente fragile in Parlamento e certo non "ratificata" dagli elettori nelle urne - premi laburisti e lib-dem e non aiuti piuttosto a ingrossare i consensi dei Tories. La mia impressione è che a quel punto solo il proporzionale potrebbe salvarli dalla disfatta quando, più prima che poi, si ritornerà alle urne. Anche perché in questi giorni, senza ancora alcuna modifica al sistema elettorale, i cittadini del Regno Unito hanno avuto un assaggio di cosa significano "proporzionale" e "governi di coalizione": al popolo viene di fatto revocato il diritto di scegliere chi li governa, diritto che passa nelle mani dei leader dei partiti, anche se politicamente sconfitti alle elezioni. Ma Cameron rischia anche di non entrarci più, se non muta al più presto atteggiamento, di passare per quello che ha fallito il calcio di rigore decisivo, per un impotente e non per uno "scippato".

6 comments:

Anonymous said...

"Aumentano quindi le quotazioni di un accordo "lib-lab" e, purtroppo, di una riforma elettorale in senso proporzionale che decreterebbe la fine del bipartitismo britannico."

siiiiiiiiii!!!!!

godo!!!!

"n è detto che una "coalizione degli sconfitti" al governo - comunque numericamente fragile in Parlamento e certo non "ratificata" dagli elettori nelle urne"

ratificata eccome. rappresentano il 52% degli elettori, molto ma molto di più dei conservatori. ma a fronte della maggioranza assoluta dei voti non hanno la maggioranza assoluta in parlamento.
quale miglior "pretesto" per cambiare la legge elettorale?

Clegg flop? ne sei ancora convinto?

poi... ancora mi devi spiegare cosa ci azzecca l'immagine di una creatura del comunista Miyazaki in un blog reazionario. davvero, sono curioso. per piacere ...

Jean Lafitte

JimMomo said...

Una coalizione, per essere votata, "ratificata" dall'elettorato, deve presentarsi come tale PRIMA del voto. Clegg si è sempre proclamato alternativo ai due grandi partiti e su questo ha preso i voti. Che poi fosse una 'finta', è un altro discorso. Ma so che è tempo perso, abbiamo idee diverse di "democrazia".

Quanto a Miyazaki, ti rispondo una volta per tutte sperando di farti desistere da questo stucchevole e pretestuoso argomento. Il "comunista" Miyazaki ha anche lui, come molti, avuto il suo percorso di vita, ma personalmente non ho mai avuto problemi ad apprezzare i contenuti artistici di musicisti, scrittori e registi dalle idee politiche anche lontanissime dalle mie. Tu invece vivi ancora con una mentalità da socialismo reale per cui l'arte è funzionale all'ideologia.

Certamente in Conan (tratto da 'Incredible Tide') vive l'ideale di una società 'primitiva', in armonia con la natura, che si contrappone ad una civiltà industrialista residuo di quelle che avevano sconvolto il pianeta. Molto si potrebbe dire ancora su Conan, ma certo non che sia un cartone "comunista". Semmai, naturista, umanista, agrario, al massimo socialismo utopista pre-marxista. Mi fermo qui.

Jean Lafitte said...

"Una coalizione, per essere votata, "ratificata" dall'elettorato, deve presentarsi come tale PRIMA del voto. "

assolutamente no. così dai più poteri ai partiti. invece le alleanze vanno fatte DOPO in base a quello che gli elettori hanno votato.

Clegg si presenta alternativo e come tale vuole rimanere. per questo vuole il sistema elettorale proporzionale.

su Conan. beh di certo nel suo universo non esiste il mercato. non esiste più almeno. è paficista, ambientalista (ma non direi agrario o naturista)... non c'è proprio nulla di destra.

poi non vive "l'ideale" di una società primitiva ma invece vi è costretto, costretto ad adattarsi a condizioni di vita proibitive, alla solitudine etc...
non c'è nulla di "ideale" in questo.

non capisco come tu possa averlo scelto come avatar per rappresentarti o addirittura come testata del sito.

boh, contento tu... almeno stavolta mi hai risposto.

JimMomo said...

Non c'è il mercato, ma se vogliamo buttarla in politica, e se sai davvero di cosa parli, non puoi non riconoscere in Hayarbor una società agraria e rurale, in cui per altro non si scorge nulla di collettivistico. Altro che costretti, i "sopravvissuti" scelgono un'ideale di società pre-industriale, di innocenza umana e armonia con la natura, in cui si trovano benissimo. A voler essere pignoli Conan non è nemmeno pacifista, semmai antimilitarista, né ambientalista nel senso banale e occidentale del termine, e Indastria somiglia fin troppo all'Unione sovietica. Ma mi rendo conto che sei ossessionato dall'etichettare con destra e sinistra.

Jean Lafitte said...

alla fine cameron ce l'ha fatta , o meglio dire, per adesso. Clegg può sempre tirarsi indietro in qualsiasi momento.
almeno però la soddisfazione di entrare nell' "albo d'oro" dei premier cameron se l'è presa. vediamo quanto dura.

JL

Jean Lafitte said...

riguardo ad Hayarbor mi sembra abbastanza collettivistica comunque . forse anche industria ma d'altronde si tratta di due società di sopravvissuti, in tempi "di guerra" e come in ogni tempo di guerra si cerca di ottimizzare le risorse e si sceglie il sistema economico più efficente: appunto si collettivizza.

conan è costretto oltre alla vita selvaggia alla solitudine. non c'è nessuna scelta in questo. e il saggio di turno è uno scienziato non un contadino.
ad ogni modo non ho capito molto cosa ci azzecca questo tipo di società col capitalismo o liberalismo, tu che difendi pure gli speculatori di borsa. mi sembra che siamo proprio agli antipodi.