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Thursday, November 08, 2007

Dove va il Pd?

Non si sa ancora. Oltre le belle parole, Lodovico Festa, su Il Foglio, analizza al microscopio le prime decisioni del segretario del Partito democratico. E scopre che «la vera indicazione strategica» è la nomina di Laura Pennacchi, già sottosegretario di Ciampi al Tesoro, «economista di un certo valore, portatrice di una cultura intimamente dirigistica e pansindacalistica, con un amore verso l'uso del fisco che eguaglia (talvolta supera)» quello di Visco e Padoa-Schioppa, e fino al Congresso Ds del 2006 «la mente economica del Correntone».

Una scelta, osserva Festa, «che punta a creare un asse preferenziale con Epifani, mettendo in seconda linea gli economisti liberal Nicola Rossi e Tito Boeri». Veltroni come garante del nuovo patto corporativo Montezemolo-Epifani. Ma attraverso la Pennacchi, immaginiamo noi, passa anche il recupero dei mussiani, nel Pd o come alleati esterni, a nostro avviso per mantenere un po' di "rosso" proprio nella prospettiva della "rupture" con la sinistra comunista e massimalista di Bertinotti e Diliberto
«La scelta della Pennacchi al posto di un Tito Boeri o di un Nicola Rossi dimostra come la presenza dei "mussiani non usciti dal Pd" sia strategica a causa dei loro rapporti con il sindacato».

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