Da il Velino
E' quasi pronta la nuova dottrina militare russa per fronteggiare le minacce del ventunesimo secolo. Secondo il giornale governativo Izvestia, la versione aggiornata dovrebbe essere rilasciata entro la fine del mese di settembre e consisterà di due parti: una pubblica, che affronta i vari «aspetti politico-militari»; l'altra riservata, che chiarirà gli «aspetti legali» dell'impiego dell'esercito e della marina nonché delle armi nucleari come legittimo strumento di deterrenza. Secondo il generale Anatoly Nogovytsin, segretario del Capo degli Stati Maggiori riuniti e presidente del gruppo di lavoro incaricato della revisione, «la nuova dottrina, sviluppata sotto la guida del Consiglio di sicurezza, differirà da quella esistente».
«Stiamo studiando molto attentamente i documenti governativi degli altri paesi, così come la posizione degli Stati Uniti e della Nato nelle questioni militari», riferisce Nogovytsin. Anche le «dottrine» di questi paesi e della Nato, sottolinea il generale russo, hanno una sezione «riservata». Il fatto che molto probabilmente ce ne sarà una anche nella nuova dottrina russa, assicura, «non significa che la Russia voglia far salire la tensione o considerare Washington e la Nato come minacce principali».
A giudicare dai più recenti motivi di attrito con gli Usa e dalle dichiarazioni di esponenti militari e politici russi del più alto livello, a preoccupare Mosca, e quindi ad aver reso necessaria ai suoi occhi una revisione della propria dottrina militare, sono il sistema di difesa anti-missile che Washington vorrebbe posizionare in Europa orientale (Polonia e Repubblica ceca) e i possibili conflitti locali ai suoi confini, come quello della scorsa estate contro la Georgia. Ma la nuova dottrina, commissionata al gruppo di lavoro dal vicesegretario del Consiglio di sicurezza nazionale, il generale Yury Baluyevsky, con l'ampio appoggio dell'establishment militare, si inserisce nella partita tutta interna per la riforma delle forze armate.
LEGGI TUTTO
No comments:
Post a Comment